Al patronato dopo il Rdc, Non c'è l'offerta di lavoro, e i corsi vogliono un numero minimo

09 Settembre 2023   09:59  

Nessuna offerta chiara di lavoro,  il timore che il corso scelto possa non esser attivato se non raggiunge il numero di adesioni previsto.

E soprattutto la preoccupazione del presente. "Chissà quando le 350 euro del Supporto Formazione Lavoro arriveranno. E chissà se basteranno". E' proprio il timore del futuro quello che si legge sul viso di G.T, 46enne della provincia di Pescara che nella sede del patronato Inca Cgil del capoluogo abruzzese si fa aiutare nel presentare la domanda sulla Piattaforma Siisl. "Pago 360 euro al mese per una casa in affitto a Cappelle (Pescara) - racconta - e temo di dover impiegare parte del Supporto, quando e se arriverà, per coprire i costi per raggiungere il luogo del corso di formazione, che non so dove si svolgerà".

L'obiettivo, più che fare un corso, è quello di trovare un lavoro. Il percorso è accidentato e soprattutto, almeno per questo primo step, alla fine sembra non dare certezze. "Mi ero rivolto al patronato già a novembre 2022 per la richiesta di reddito di cittadinanza e, oggi, ho trovato la procedura per l'Sfl più complicata e lunga di quella precedente", spiega.

Si entra dal sito dell'Inps e si inizia mettendo il proprio codice fiscale. Quindi si apre una finestra. Ci sono una decina di frasi, non modificabili, che vanno spuntate con un flag. La prima chiede di mantenere i requisiti di accesso per l'intera durata del beneficio, pena decadenza. Un'altra di comunicare ogni 90 giorni che si stanno seguendo i corsi e ci si impegna a giustificare eventuali assenze. Ma a preoccupare G.T sono la sesta e la settima.

Le eventuali dichiarazioni false (ma anche le omissioni di informazioni) - è scritto - sono punite con la reclusione da 2 a 6 anni. La mancata comunicazione di variazioni di reddito o patrimonio "anche da attività irregolari" da 1 a 3 anni. "Chi ha ucciso l'orsa Amarena prende meno": siamo in Abruzzo e questo il commento che scappa di bocca all'ex Rdc. Anche perché, con lo sguardo basso, G.T ammette che durante l'estate, dopo aver perso il Reddito di Cittadinanza qualche lavoretto in nero l'ha fatto. Spuntata la prima pagina si mettono i dati, i documenti e le modalità per il pagamento. Anche la residenza. Se manca l'indirizzo non si può fare la domanda. "E ne capitano", dice Anna Iannarone dell'Inca Cgil che sta aiutando alla compilazione. Altro problema è l'indicazione dell'Iban di banca o Posta. Tramite un link si passa poi alla piattaforma Siisl vera e propria. Bisogna di nuovi impegnarsi su altri aspetti: a comunicare variazioni e, ad esempio, a dichiarare che non si sono date le dimissioni da un posto di lavoro negli ultimi 12 mesi. Subito dopo va compilato con attenzione il curriculum, indicando titoli di studi, corsi, lavori svolti. G.T è stato commesso in un supermercato. "Vorrei un lavoro analogo", dice. Ed è la parte del curriculum che viene evidenziata. C'è anche la possibilità di mettere delle aspirazioni. Prima di lui una mediatrice culturale non ha nascosto il desiderio di voler fare la guida turistica. Sono passati 30 minuti ma ancora si è giunti al dunque. Bisogna infatti scegliere tra agenzie per il lavoro, da quelle interinali e quelle previste da alcune strutture (come la cassa edile). Il sistema indica quelle accreditate, anche in base al territorio. Il percorso dal Patronato è finito ma non c'è ancora traccia del posto di lavoro o del corso da seguire. "Ora - è l'indicazione che viene data a G.T dalla direttrice dell'Inca di Pescara, Dina Cianci - devi andare alle tre agenzie del lavoro scelte per accreditarti e quindi rivolgerti al centro per l'impiego dove dovrai sottoscrivere un patto di servizio". E' questo lo snodo per lavoro e formazione, e saranno loro a inviare le offerte e gli eventuali corsi. "Ma occhio - avverte - alcuni corsi si organizzano solo se si raggiunge un numero minimo di partecipanti, condizione indispensabile per ottenere i 350 euro". G.T non ha acquistato il sorriso. Ha i requisiti richiesti, ma teme che per qualche motivo sarà in difficoltà. "Non mi interessa la politica ma secondo me è stata una buona misura quella del Reddito. È stato in sé e per sé qualcosa che ha dato possibilità alle persone di prendere tempo se avevano l'acqua alla gola, come me", dice prima di imboccare la porta d'uscita. Dovrà sicuramente tirare la cinghia per qualche mese. "Ci aspettiamo - dicono con amarezza gli impiegati che l'hanno aiutato - che una domanda presentata oggi possa vedere un eventuale risultato, un eventuale indennizzo, non prima di novembre o dicembre".


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