Alfedena - cenni storici e turistici

30 Giugno 2012   10:25  

Alfedena,  a 914 m. s.l.m. sorge sulle due sponde del Rio Torto in un ampio fondovalle, vicino al lago della montagna spaccata, realizzato dallo sbarramento del rio Torto e caratterizzato da un’ampia spiaggia, dove è possibile campeggiare e addentrarsi in un ampio bosco di faggi, con alle spalle i monti della Meta.
Ha origini antichissime, il nome deriva da “auphidena” patria dei sanniti caracini. Sostenne una sanguinosa lotta contro i romani, al termine della quale fu espugnata dal console Fulvio Massimo Centumalo.
Più tardi divenne prefettura e poi municipio.
Intorno all’anno 1000 fu possedimento dei Longobardi, più tardi fu feudo di nobili come Ferdinando II re d’Aragona e dei principi Caracciolo. Numerosi sono i reperti archeologici risalenti agli italici, e contenuti in una vasta necropoli con migliaia di tombe rivestite di lastroni di pietra grezza risalenti dal VI sec. e al III sec. a. C., oltre ad un edificio di culto in località Madonna del campo.
Nel centro storico è possibile ammirare una bella torre ottagonale e tratti delle cortine, resti di un antico fortilizio.
Artisticamente interessante è la parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo risalente al sec. XIII, distrutta e ricostruita con gli avanzi del materiale preesistente. La facciata di chiara origine romanica ospita un bellissimo portale a coronamento orizzontale con colonnine tortili. L’interno, a quattro navate, presenta a destra dell’altare maggiore un bellissimo mosaico raffigurante l’Immacolata, realizzato dal Conti nel 1959, e nella navata sinistra un mosaico dello stesso autore raffigurante S. Pietro martire.
Sulla sinistra della chiesa spicca una torre campanaria non ultimata.
A fianco della chiesa è la congregazione dell’Immacolata Concezione, con belle opere d’arte.
Da vedere ancora la chiesetta di San Filippo Neri, edificata nel 1653 con un bel portale decorato, e la chiesa della Madonna del Soccorso.
Tra gli edifici pubblici e privati interessante è il palazzo De Amicis, le due antiche porte della Pescara e del Principe, la vecchia casa municipale che conserva alcune lapidi attestanti la sosta di Emanuele II ad Alfedena.
Merita una visita il borgo Veroli, con le sue caratteristiche strutture cinquecentesche.
Infine può essere piacevole soffermarsi alla villa comunale e nel singolare giardino botanico.
Alfedena è anche stazione turistica di notevole importanza per le sue ricchezze paesaggistiche e punto di partenza per escursioni naturalistiche nel gruppo dei monti della Meta.


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