Dopo la pubblicazione delle foto che documentavano le cavità presenti sotto via De Bartholomaeis a L'Aquila, nella zona a ridosso di via XX Settembre, una di quelle che ha avuto più danni dal terremoto e che ha registrato il maggior numero di vittime in città, le telecamere di Abruzzo24ore.tv sono andate sul posto per farvi vedere da vicino gli effetti del devastante sisma anche nel sottosuolo, con l'apertura di voragini che hanno consentito la scoperta di quelle che si ritiene siano state - in passato - cave per l'estrazione di breccia utilizzata per l'edificazione. Cave successivamente chiuse e ricoperte sia per effetto del tempo che con l'azione dell'uomo finalizzata a rendere edificabile la zona, prima scoscesa. Un'altra ipotesi parla dell'utilizzo dell'area come deposito delle macerie prodotte dal terremoto che distrusse la città nel 1703.
Ai nostri microfoni Thomas Marchitelli, del soccorso alpino e speleologico, che l'8 aprile, ad appena due giorni dal sisma, si è calato insieme ad altri volontari nelle cavità.
Ci è stato possibile accedere nella zona rossa grazie alla disponibilità del Dipartimento di Protezione civile, nella persona di Paolo Marsen che ci ha guidati.