La qualita' delle acque dei fiumi abruzzesi e' in forte peggioramento e si sta allontanando dagli obiettivi europei. Questa e' la situazione delineata dal Dossier Fiumi del Wwf Abruzzo, basato su elaborazioni dei dati raccolti dall'Arta nel 2007 e recentemente resi disponibili. L'Arta monitora dal 2004 oltre un centinaio di stazioni di rilevamento poste lungo tutti i principali corsi d'acqua abruzzesi, dalle sorgenti fino alle foci. Il 57% delle stazioni di campionamento e' risultato nelle classi pessimo, scadente e sufficiente, quando l'Unione Europea stabilisce che entro il 2015 tutte le stazioni devono essere nella categoria "buono". Ad aggravare il quadro, si legge in una nota del wwf, e' il confronto con il 2006, utilizzando i dati per le 117 stazioni campionate in entrambi gli anni. Da un lato si osserva una complessiva tenuta delle stazioni nelle classi migliori, "buono" ed "elevato" , dall'altro vi e' stato un netto peggioramento delle stazioni che nel 2006 erano nello stato di qualita' "sufficiente", molte delle quali nel 2007 sono passate nella classe peggiore ("scadente"). Il numero di stazioni nella classe "scadente" e' quasi raddoppiato rispetto all'anno precedente (+44%), rappresentando ormai il 22,5% delle stazioni complessive. Anche se sono poche sul totale, le stazioni in classe "pessimo" sono quelle che hanno il tasso di crescita maggiore (+66%). A livello provinciale, solo nella Provincia di Teramo si presenta una situazione in controtendenza, con piu' miglioramenti che peggioramenti per quanto riguarda la classe di qualita' delle stazioni (5 contro 1). Nelle restanti tre province i dati sono negativi, con una situazione impressionante in quella di Chieti dove ben il 33% delle stazioni e' peggiorato (e solo il 5% e' migliorato). Anche la Provincia di L'Aquila si segnala per una netta tendenza al peggioramento (20% di stazioni con peggioramento a fronte di nessun miglioramento) mentre in Provincia di Pescara al 20% di peggioramenti corrisponde un 12% di miglioramenti. Per la zona costiera le situazioni piu' critiche riguardano i fiumi Vibrata e Saline, entrambi in uno stato "pessimo", e tutti i corsi d'acqua dell'area frentana (Torrente Riccio con stato "Pessimo" e fiumi Alento, Foro, Arielli, Moro e Feltrino in stato "scadente"), dove questa situazione ha comportato un'immediata ripercussione sulla balneabilita' delle acque. Per l'interno, il Fiume Imele ha un giudizio "pessimo".
"Sono ormai molti anni - ha commentato Dante Caserta, presidente del Wwf Abruzzo - che denunciamo lo stato di forte criticita' dei nostri fiumi, riconducibile principalmente da tre cause: il malfunzionamento della rete dei sistemi di depurazione, grandi e piccoli; la captazione incontrollata delle acque per scopi produttivi (agricoli ed industriali); il degrado delle aree golenali sia da un punto di vista dell'assenza di vegetazione sia dal punto di vista dello scarico illegale. Purtroppo non assistiamo ad una reazione adeguata da parte della pubblica amministrazione. Anzi, il Consiglio Regionale a fine 2007 ha approvato la cosiddetta 'Legge Fogna', che consentirebbe, se applicata, di scaricare i reflui nei fiumi con parametri peggiori. Constatiamo una generale disattenzione verso i dati della situazione ambientale dei corsi d'acqua se non peggio, il prevalere degli interessi di chi non e' in grado di gestire correttamente i depuratori rispetto a quelli delle collettivita'. Con dati cosi' fallimentari un'azienda chiuderebbe subito mentre qui vediamo che non cambia nulla, ne' in termini di azione sul territorio ne' in termini di assunzione di responsabilita' per una situazione ormai palesemente insostenibile. Parlo dei vari enti coinvolti nella gestione dei fiumi, dalla Regione Abruzzo, direzione lavori Pubblici, che dovrebbe coordinare gli interventi e sovrintendere alla corretta gestione dei fiumi, agli ATO, passando per le societa' di gestione dei depuratori. E', quindi, necessaria una cura d'urto per i nostri fiumi".