Rifinanziare il Fondo antiusura, previsto dalla legge 108/96, dedicando una particolare sezione ai comuni del cratere sismico; trasformare il protesto in insolvenza sanabile, attraverso la "sterilizzazione degli effetti civili" e recupero della 'bancabilita'' da parte dei protestati stessi. Sono gli obiettivi che Anaarp (Associazione nazionale antimafia, antiusura, riabilitazione protestati e falliti) e il Comune dell'Aquila intendono portare avanti. "Gia' il livello dei protesti, in condizioni normali, all'Aquila ed in Abruzzo - ha detto Francesco Virgilii, presidente Anaarp -, era molto elevato. Alla scadenza del 30 giugno, con la contemporanea ripartenza dei pagamenti e la messa in scadenza di cambiali ed assegni, la situazione diventera' insostenibile, con conseguenze devastanti per tutto il territorio". Per Marco Fanfani, assessore alle attivita' produttive, "l'importanza di uno strumento di prevenzione, consulenza, assistenza, per coloro che vengono respinti dal sistema bancario a causa anche di insolvenze di scarsa entita' ". Virgilii ha annunciato che presto all'Aquila sara' operativo un nuovo sportello dell'Anaarp.
IMPENNATA DI PROTESTI
All'Aquila, nel 2008 i protesti sono stati 8.863 per un importo pari ad oltre 28 milioni e 800 mila euro; nel 2009 gli effetti sono stati 6.573 per un totale di 16 milioni e 700 mila euro. I primi dati del 2010 seguono lo stesso trend, ma nei prossimi mesi si prevede un'impennata del fenomeno legato ai protesti e all'usura. Lo ha dichiarato stamane Francesco Virgilii, presidente dell'Anaarp (Associazione nazionale antimafia, antiusura, riabilitazione protestati e falliti) nel corso della conferenza stampa nella quale e' stata ufficializzata l'imminente apertura di uno sportello dell'associazione. Un problema, secondo Virgilii, che sara' soprattutto presente in citta' a causa delle dificcolta' economiche dettate dal post-terremoto, un primato detenuto prima del 6 aprile da Sulmona, Avezzano e Gioia dei Marsi. "E' un circolo vizioso - ha detto l'assessore comunale Marco Fanfani, presente nella conferenza stampa, che portera' molte imprese a fallire ed altre, anche impegnate nella ricostruzione, a lasciare la citta'". "In Abruzzo - ha detto ancora Virgilii - si sono contati 37 mila protesti per 120 milioni di euro nel 2008; 40 mila per 121 milioni di euro nel 2009". "Sono le banche in primis - ha concluso Fanfani - a dover cambiare mentalita' ed adeguarsi alle nuove esigenze dettate da crisi internazionali ma anche strutturali".