Allergologia,crescono reazioni da farmaci e alimenti, all'ospedale dell'Aquila nuove cure per nichel

26 Marzo 2014   12:58  

 L’ospedale di L’Aquila apre la strada, in Italia, a nuove cure per l’allergie da nichel, il metallo utilizzato (soprattutto dai giovani: 30% tra 16 e 25 anni) per piercing e orecchini.
Una ricerca sulla desensibilizzazione orale del metallo - condotta su 80 soggetti dal servizio di Allergologia del S. Salvatore, diretto dal dr.
Carlo Di Stanislao - si è dimostrata efficace in 55 pazienti (con problemi di dermatite diffusa, disturbi intestinali e cefalea), ha prodotto miglioramenti in 15 e solo 10 casi non si è rivelata incisiva. Allergologia, 12.000 osservazioni in 15 anni consecutivi, consolida così un posto di primissimo piano a livello nazionale, tenendo conto che è tra le poche strutture in Italia ad effettuare uno specifico test (mucosal patch-test) su questo tipo di allergia da nichel. Nel prossimo giugno, tra l’altro, si tireranno le somme anche su un'altra sperimentazione (della durata di 6 mesi) in cui viene utilizzata la ‘Perilla frutescens’, pianta della tradizione fitoterapica cinese e giapponese che contiene sostanze che prevengono le allergie da nichel.

Per sottoporsi al patch-test sul nichel, praticato solo da pochi ospedali italiani, il 28,5% di utenti arriva da fuori Regione (Lazio, Molise, Marche e Umbria).

Pollinosi in aumento e attenti al vento. In questi mesi (in particolare da marzo ad aprile) si registra un forte incremento delle allergie da pollini, soprattutto da cipressi, noccioli e betulle. Reazioni allergiche che si attenuano al passaggio delle perturbazioni ma che tornano alla carica al ritorno del sole e di aria più secca e, peggio ancora, in condizioni ventose. L’eccessiva produzione di istamina che scatena starnuti, tremendi pruriti al naso, alla gola e alle orecchie.

Andamento confermato dal crescente trend annuale del numero di prove allergiche: 2.200, vale a dire 200 in più rispetto agli anni precedenti.

Disturbi da farmaci: visite in 20 giorni (12 mesi la media nazionale).

Allergologia del S. Salvatore è all’avanguardia anche lo studio e la cura delle reazioni da farmaci (in forte aumento), anestetici locali e mezzi di contrasto. Il servizio effettua, per questa specifica forma di allergia, oltre 600 prestazioni l’anno e ha come punto di i ridotti tempi di attesa per le visite: 21 giorni rispetto a una media nazionale di 12 mesi.

Alimenti:più casi di shock anafilattico su bambini. Cosa fare nell’emergenza.

Nel 2012, in Italia, si è registrato un aumento delle allergie alimentari in età pediatrica, con il 5% dei soggetti fino a 6 anni e del 2% per giovani fino a 18.

Sullo shock anafilattico dei piccoli”, dice Di Stanislao, “come unità operativa siamo impegnati da tempo nelle scuole per insegnare alla famiglia e alla scuola e allo stesso bambino cosa fare: dall’assunzione di antistaminici orali all’iniezione di adrenalina con iniettore automatico. In seguito alla reazione allergica, il trattamento deve essere immediato, senza perdere tempo a cercare genitori o medici, e va chiamato il 118 per portare il bambino al Pronto soccorso. E’ un promemoria che il piccolo deve avere con sé, firmato da pediatria e genitori, con il numero di telefono di tutti e tre. Per la diagnosi facciamo test cutanei e orali”

Solo all’Aquila test per l’ ‘occhio allergico

Il S. Salvatore è l’unico ospedale, in Abruzzo, a fare l’esame che accerta se vi è una congiuntivite da allergia. Come? Tramite ‘strisci congiuntivali’, cioè tamponi non invasivi. 200 test l’anno, di cui 50 su pazienti residenti in altre Asl abruzzesi.

 

 

 


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