Anas chiude la SS80 per due mesi: sindaci in rivolta contro l'isolamento

05 Maggio 2025   16:17  

La chiusura estiva del Ponte Paladini sulla SS80 minaccia l'economia e la mobilità delle comunità montane abruzzesi, scatenando proteste dei sindaci locali.

La decisione di Anas di chiudere per almeno sessanta giorni il Ponte Paladini sulla Strada Statale 80, a partire dal 3 giugno 2025, ha suscitato un'ondata di proteste da parte dei sindaci dei comuni montani abruzzesi. L'intervento, motivato da lavori di manutenzione programmata e adeguamento tecnico-funzionale, riguarda il tratto tra Aprati e Ortolano, nel comune di Crognaleto, e comporterà la chiusura totale al traffico del ponte, situato al km 40+600 della SS80.

I primi cittadini di Campotosto, Crognaleto, Fano Adriano, Pietracamela e Montorio al Vomano hanno espresso forte preoccupazione per le ripercussioni economiche e sociali che la chiusura comporterà, soprattutto in vista della stagione estiva, periodo cruciale per il turismo locale. In una nota congiunta, i sindaci sottolineano come la SS80 rappresenti l'unico collegamento viario tra Teramo e L'Aquila, attraversando il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, e che l'interruzione del traffico isolerebbe ulteriormente territori già svantaggiati.

Il sindaco di Fano Adriano, Luigi Servi, ha dichiarato: "È inaccettabile che decisioni di tale portata vengano prese senza un adeguato coinvolgimento delle amministrazioni locali e senza una pianificazione che tenga conto delle esigenze delle comunità montane". Anche il sindaco di Crognaleto, Orlando Persia, ha espresso la necessità di misure concrete e sostenibili per attenuare l'impatto della chiusura, auspicando l'istituzione di un tavolo tecnico per individuare soluzioni alternative.

Il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, ha evidenziato come la chiusura del Ponte Paladini priverebbe l'intero territorio dell'unica infrastruttura viaria alternativa al Traforo del Gran Sasso sull'A24, con pesanti conseguenze sulla mobilità e sull'economia locale, specialmente durante il periodo di maggior afflusso turistico.

Le amministrazioni locali chiedono quindi ad Anas la sospensione immediata della chiusura prevista e l'avvio di un tavolo di confronto per individuare soluzioni alternative che garantiscano la sicurezza stradale senza isolare le comunità montane.

La chiusura del Ponte Paladini rappresenta un ulteriore colpo per le aree interne dell'Abruzzo, già alle prese con problemi di spopolamento e carenza di servizi. La mancanza di una cabina di regia condivisa tra Anas, Regione e Comuni sta portando a scelte unilaterali che penalizzano territori fragili e spesso dimenticati. La speranza è che le istituzioni competenti possano trovare al più presto una soluzione condivisa che tenga conto delle esigenze di sicurezza senza compromettere la vitalità delle comunità locali.


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