Angelini:''Sono una pecora al macello''. La difesa: ''Falsità

Cronaca dal Palazzo di giustizia di Pescara

13 Settembre 2008   10:12  

Si è concluso l'incidente probatorio sulla sanitopoli abruzzese nel quale il grande accusatore Vincenzo Angelini - anch'egli indagato - ha risposto alle domande dei difensori delle persone alle quali lui sostiene di aver pagato tangenti. Il "controinterrogatorio" - dopo quelli di tre giorni da parte dei Pm - è durato poco più di tre ore.    I procuratori hanno gia' lasciato l'aula del tribunale, dalla quale stanno uscendo anche gli indagati con i rispettivi avvocati. Ottaviano Del Turco è uscito da una porta secondaria. Per quanto riguarda Giovanni Pace il legale, l'avvocato Massimo Cerulli, ha detto di non aver proceduto al controinterrogatorio. "Se potessi - ha detto - chiederei subito il giudizio abbreviato".  Vincenzo Angelini non ha registrato i momenti in cui versava le tangenti a Del Turco perche' - ha detto oggi - non fa "l'estortore per mestiere". Ha ribadito, dopo l'incidente probatorio, di essere stato "distrutto psicologicamente, moralmente e fisicamete dall'azione estorsiva di costoro", riferito agli amministratori regionali e "se non fosse stato per la mia famiglia - ha spiegato ai giornalisti - io non avrei mai trovato il coraggio. Sono andato li' tutte le volte come una pecora al macello. Ad un certo momento e' stata la mia famiglia ad imporsi e a ricostituire in me un minimo di forza e di dignita' e in quel momento - ha concluso - ho cominciato a procurarmi le prove e a registrare". Per adesso il re delle cliniche private dice di non mi aspettarsi niente: "Continuo ad andare avanti in tutto quello che e' derivato da questo terremoto" e il riferimento e' ad "ulteriori reati amministrativi e d'altro genere contro di me, contro la mia famiglia e contro la mia azienda". Angelini ritiene di non essere stato affatto evasivo, nel rispondere alle domande degli indagati, ed ha ribadito di essere stato oggetto di un complotto, che non smettera' neppure ora.

 ORE 11.16 - AVVOCATO METTE IN DUBBIO ATTENDIBILITA' ANGELINI
  Schermaglie procedurali e battibecchi tra legali stamani a Pescara all'inizio dell'incidente probatorio nel corso del quale Vincenzo Angelini sara' contro interrogato dal pool della difesa. E' accaduto che l'avvocato Barbara D'Angelosante, legale dell'ex manager della Asl Conga, ha messo in dubbio l'attendibilita'' di Angelini. Ne e' nato un acceso diverbio con il legale dell'imprenditore, l'avvocato Ciprietti, ed i giudici hanno sospeso l'udienza, poi ripresa, per qualche istante.

ORE 11.06 - ANGELINI, "O BEVEVO O AFFOGAVO" 

 Vincenzo Angelini non aveva intenzione di vendere le sue cliniche private ma in questi anni "e' stato massaggiato lungamente, ovviamente", e di fronte alle pressioni per cedere c'e' stato "un momento" in cui ha "valutato questo discorso". Si e' trovato, cioe', a "dover bere o affogare". E lui, "invece di affogare", ha "scelto di bere" e si e' "tenuto tutto". Questa la ricostruzione fatta stamani proprio da Angelini, ai giornalisti, prima del suo ingresso nell'aula uno del Tribunale per l'incidente probatorio nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti nella sanita'. A chi gli ha chiesto chi lo spingeva sott'acqua, Angelini ha spiegato che "tutte le ispezioni di questi anni sono state fatte nella direzione di uccidere il gruppo Angelini, cioe' sono state inscenate norme che non hanno l'equivalente in nessuna regione d'Italia. La Regione Abruzzo e' l'unica - ha evidenziato - in cui gli ospedali vengono pagati a pie' di lista e non vengono pagati, come in tutte le altre Regioni, a prestazione. E questo e' il maggior danno per la qualita' e l'abnegazione dei medici del pubblico". Di metafora in metafora, Angelini, definito vitello grasso, ha osservato che "i vitelli sono prima da latte e poi da carne...". Quanto alle banche "non sono entrate nel discorso" della cessione delle cliniche private. Angelini ha ricordato di aver fatto delle cessioni, "ritenute prima non valide dalle Asl e poi, stranamente, quando si e' trattato di pagare, sono diventate validissime". La cessione - ha illustrato - e' una fattura che tu cedi alla banca e la banca ti da' una specie di netto ricavo. Le Asl non hanno mai dato validita' a queste cessioni, mi hanno detto 'tu non hai ceduto, quindi riconosciamo te come debitore, e le banche no'. Nel discorso Deutesch Bank le Asl hanno invertito la partita e hanno riconosciuto le banche come debitrici". Il re delle cliniche private ritiene di non essersi contraddetto, in aula, ed ha spiegato di essere "molto tranquillo, come sempre. Francamente non ho paura" del contro interrogatorio

Ore 10.30 - ANGELINI, FASSINO HA MALINTESO
"Credo che Fassino abbia malinteso". Lo ha detto stamani l'imprenditore Vincenzo Angelini. "Ho detto - ha spiegato mentre entrava nell'aula dove si tiene l'incidente probatorio - che Del Turco e Cesarone, in diverse circostanze, mi hanno detto che 'questo' e' qualche cosa che dovevano anche a Fassino. Fassino si sara' mosso nei termini piu' legali".


Ore 10.15 - LEGALE ANGELINI, FASSINO FACCIA CIO' CHE VUOLE
"Fassino puo' fare quello che vuole ed e' giusto che lo faccia", ma la sua querela ad Angelini "dovrebbe essere estesa a Del Turco e a Cesarone". Lo ha detto stamani Sabatino Ciprietti, legale di Vincenzo Angelini, prima dell'incidente probatorio al tribunale di Pescara, parlando della querela annunciata da Piero Fassino, tirato in ballo dal re delle cliniche private nello scandalo delle tangenti nella sanita' abruzzese. In base a quanto riferito da Ciprietti, in aula Angelini non ha detto cio' che e' stato riferito al termine dell'udienza. Si e' limitato, secondo Ciprietti, a "riferire quanto gli era stato detto da Del Turco e Cesarone. Quarta, poi, ha confermato ad Angelini che Del Turco aveva un impegno con la Tosinvest".


Ore 10 - IL LEGALE, CI ASPETTIAMO RISPOSTE GIUSTE

Dal contro interrogatorio di Vincenzo Angelini l'avvocato dell'ex presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, si attende "le risposte giuste". Ma Angelini potrebbe trovarsi in difficolta'? "Una persona che dice la verita' non dovrebbe essere in difficolta'" , ha risposto l'avvocato Giuliano Milia.

 


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