Angelini tira in ballo Fassino. Soldi a Forza Italia

Cronaca dal Palazzo di giustizia di Pescara

09 Settembre 2008   18:19  

LA CRONACA ORA PER ORA SU ABRUZZO24ORE.TV

E' finito l'esame da parte dei Pm (TRiguoggi, Bellelli, Di Florio) di Vincenzo Angelini nell'ambito dell'udienza per l'incidente probatorio nell'inchiesta sulle presunte tangenti nella sanita' Abruzzese. L'udienza e' stata aggiornata a venerdi' prossimo con inizio alle 9,30 per il controesame da parte di tutti i legali degli indagati secondo un ordine che dovra' essere stabilito dalle parti e dal Gip Maria Michela Di Fine. La deposizione di Angelini, il grande accusatore di Ottaviano Del Turco, e' durata, tra ieri e oggi, oltre 10 ore, durante le quali ha confermato tutte le accuse rese ai Pm durante gli interrogatori che hanno preceduto la fase calda dell'inchiesta, quella degli arresti del 14 luglio scorso

Ore 18 - DEL TURCO: "SONO PIU' SERENO DI IERI E DI IERI L'ALTRO"
" Sono molto piu' sereno di ieri e di ieri l'altro. Lasciatemi gustare la mia serenita' da solo e con i miei avvocati". Lo ha affermato Ottaviano Del Turco al termine dell'udienza per incidente probatorio nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti nella sanita' Abruzzese. Sui nomi dei politici nazionali fatti da Vincenzo Angelini durante la deposizione, del Turco ha detto: " Non ho sentito nomi di politici in aula". 

Ore 17 - ANGELINI FA I NOMI DEI POLITICI NAZIONALI. TIRATO IN BALLO FASSINO.  SOLDI  A  FORZA ITALIA. SI PROSEGUE VENERDI

"Oggi in aula sono venuti fuori nomi molto importanti a livello nazionale, nomi di politici, che prima non erano mai stati fatti". Lo ha rivelato Sabatino Ciprietti, legale di Vincenzo Angelini, prima di rientrare in aula, in tribunale, per l'incidente probatorio. "Angelini - ha detto l'avvocato Ciprietti - ha riferito di incontri, di fatti di natura aziendale, quindi personale, che Del Turco portava avanti con esponenti del mondo economico politico italiano, a casa sua o a casa di altri, non a casa di Angelini. E questa e' una confessione che Del Turco ha ribadito ieri, alla stampa. Non c'e' dubbio quindi - per Ciprietti - che la politica si occupava dell'azienda Angelini, in senso imprenditoriale e affaristico". Ad una domanda su un possibile coinvolgimento dei servizi segreti in questa vicenda, l'avvocato Cipriteii ha risposto: "puo' essere"

"Non posso rispondere, non posso rispondere". Cosi' Vincenzo Angelini ha replicato ai giornalisti che all'uscita dell'aula del tribunale di Pescara gli chiedevano di rivelare i nomi dei politici nazionali che secondo il suo legale avrebbe fatto in aula durante l'incidente probatorio. " Questa - ha aggiunto - e' una storia sgradevole, molto brutta e molto dolorosa per me. Questa e' una storia molto grossa. Non mi sono mai sentito un re, solo sono sciocchezze". Alla domanda se conosceva qualche politico nazionale Angelini ha risposto: "Se conoscevo politici a livello nazionale non stavo qui". Su un ipotizzato coinvolgimento dei servizi segreti ha risposto: "puo' darsi"

Vincenzo Angelini ha comunque  tirato in ballo anche Piero Fassino, ex segretario dei Ds. Durante l'incidente probatorio per spiegare quali fossero i suoi guai in Abruzzo l'imprenditore - parlando più in generale del piano sanitario regionale - ha spiegato che esiste un asse tra l'attuale vicepresidente della Regione, Enrico Paolini, e il suo concorrente nella sanità privata Franco Pierangeli. Come ha riferito uno degli indagati uscito dall'aula, Angelini avrebbe spiegato che la coppia Paolini-Pierangeli era protetta a livello nazionale dall'ex segretario dei Ds. Angelini in aula ha detto che ancora oggi subisce danni da questo "asse di potere" e che a lui risulta sempre che il grande sponsor politico della sua concorrenza è Fassino. In aula Angelini ha confermato di aver dato 500 mila euro a Forza Italia, sotto forma di finanziamento al partito, e di una richiesta per una cifra sensibilmente inferiore che gli fu fatta anche da Alleanza Nazionale

"Del Turco ha confessato di essere andato a casa di De Benedetti a parlare di me, della mia situazione e di quella che doveva diventare". Lo ha detto entrando in aula dopo la pausa l'imprenditore Vincenzo Maria Angelini. A proposito di alcune dichiarazioni rese in mattinata alla stampa dall'ex segretario generale dell'ufficio di presidenza della Giunta regionale, Lamberto Quarta, il re delle cliniche ha ribattuto: "'Quarta oggi si e' comportato come ha sempre fatto, cioé è il portavoce di Del Turco e mente per conto di Del Turco". Angelini ha sottolineato che Quarta "ha detto una menzogna sul fatto che io sia caduto in contraddizione". L'imprenditore ha aggiunto di essere costretto a rispondere a Quarta "perché Quarta in maniera irriguardosa di tutti, avvocati e soprattutto la Corte, fa affermazioni e trincia giudizi e solo in questa veste ho l'obbligo in mia difesa di uscire dal riserbo". Sul fatto che Quarta ha detto che ci sono "due milioni di euro che non tornano", Angelini ha detto "evidentemente lui spende i milioni per spese personali". Anche sul fatto che il centrosinistra non abbia preso soldi, Angelini ha detto che Quarta mente per conto di del Turco.   

Ore 13.30PAUSA PRANZO

L'incidente probatorio, nel corso del quale sta deponendo Vincenzo Angelini, il 're' della sanita' privata abruzzese, e' stato momentaneamente sospeso per una pausa pranzo. L'udienza e' stata riconvocato per le 14.30.

Ore 13 - ANCORA QUARTA:  "ABBIAMO RIDOTTO LA SPESA SANITARIA"
Per l'ex segretario della giunta regionale abruzzese, Lamberto Quarta, la "ratio" che sta dietro lo scandalo sulle presunte tangenti e' "evidente". Lo ha dichiarato stamani a margine dell'incidente probatorio in corso al tribunale di Pescara. Parlando coi giornalisti Quarta ha fatto notare che nel momento in cui sono avvenuti gli arresti, il 14 luglio scorso, la Regione si trovava "nella fase finale della chiusura dei nuovi contratti negoziali con la sanita' privata, scaduti il 31 dicembre 2007". Quei contratti, poi, non sono stati piu' rinnovati. E quindi, gli e' stato chiesto, avete tolto qualcosa ad Angelini e lui si e' vendicato? "Non solo quello" - ha risposto Quarta. L'ex segretario della giunta regionale abruzzese ha evidenziato che l'esecutivo guidato da Del Turco "ha fatto un'opera di tagli pesanti nei trasferimenti alla sanita' privata, e ha fatto almeno quattro leggi che prima non esistevano. Ha fatto, quindi, un'imponente opera di riduzione della spesa soprattutto verso la sanita' privata, ha toccato interessi importanti e questi interessi si sono sentiti minacciati". Per capire chi ci guadagna in tutta questa vicenda, "bastera' guardare cosa accadra' a fine anno, quando si faranno i conti della sanita'" - ha osservato sempre Quarta. E sempre lui ha fatto notare che "c'e' gente che tutela i propri interessi" e cioe' "Angelini e altri". Quarta si e' detto "tranquillo" e ha osservato che "la magistratura sta facendo bene ad accertare, bisogna andare fino in fondo in questa vicenda. E' chiaro che c'e' qualcuno che ha dichiarato di aver dato dei soldi".

Ore 12.30 -  GLI IMPUTATI QUARTA E BOSCHETTI: "ANGELINI SI CONTRADDICE IN CONTINUAZIONE"
L'interrogatorio di Vincenzo Maria Angelini è tutt'ora in corso. Uscito dall'aula per fumare una sigaretta, l'imputato Lamberto Quarta, ex -segretario della presidenza della giunta regionale, ha spiegato ai giornalisti che Angelini si è contraddetto più volte nello spiegare i motivi che lo hanno indotto a pagare le mazzette. E ha aggiunto: "la sinistra non ha preso un euro". Gli dà ragione, comprensibilmente, l'altro imputato Antonio Boschetti, ex-assessore alle attività produttive, che rivela contraddizioni per quanto riguarda il luogo in cui le presunte tangenti sarebbero state consegnate: in un primo momento Angelini avrebbe parlato di un bar mentre ora parla di Villa Pini.
I due sono spentiti immediatamente dall'avvoacto di Angelini, Sabatino Ciprietti, secondo cui non c'è alcuna contraddizione e tornano tutti gli elementi forniti, nomi, date e somme.

La giornata di ieri - IN LUNGO  E IN LARGO PER L'ABRUZZO E MAZZETTE A DESTRA E MANCA

Ieri è stata infatti la giornata di Enzo Maria Angelini. Il re decaduto di Villa Pini e della sanità privata abruzzese. Il grande accusatore che ha inguaiato il presidente Del Turco e un sistema (presunto) di potere e malaffare trasversale ai partiti e agli schieramenti.

Angelini ha sostanzialmente ribadito davanti ai giudici tutte le accuse, già formulate nei numerosi interrogatori. Conferma cioè di aver consegnato un totale di 6 milioni di euro di mazzette. a quella che nel suo racconto appare una vera e propria banda dedita all'estorsione: "Lamberto Quarta – ha spiegato l'imprenditore - era la mente. Rendeva operative le direttive di Del Turco. Ma era Cesarone a chiedere soldi per conto di Del Turco. Masciarelli era invece il Conte di Cavour, il più competente in materia sanitaria".

Il presidente Del Turco le tangenti se le faceva recapitare a casa direttamente a Collelongo. Il povero Angelini si descrive mentre attraversava  il vialetto di casa del presidente con un goffo giaccone dalle  tasche capienti, e traboccanti di banconote. Poggiava le mazzette sula libreria, ma Del Turco, tiene a sottolineare con sarcasmo Angelini, i soldi neanche li guardava, nè tanto meno li contava; preferiva parlare di quadri, di musica, di Schifano".  Angelini legittimamente incalzava il presidente su questioni inerenti la sanità e gli interessi delle sue cliniche, ma il presidente, algido lo stoppava, e gli diceva: " Di queste cose parla con Lamberto". Lamberto Quarta: non solo la mente, ma anche il braccio che faceva il lavoro sporco.

Molto attivo anche l'ex-consigliere Camillo Cesarone, e suo ex-dipendente a Villa Pini, che gli ordinava: "Vai a Santa Maria”, la clinica privata di Avezzano,con i soldi ovviamente. L'ex-manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, uomo di Forza Italia, lo ha ricevuto invece in una casa di Pescara e gli avrebbe chiesto 100 mila euro al mese in cambio dei pagamenti per le prestazioni effettuate dalle sue cliniche private. L'ex-assessore alla sanità Vito Dominici, più stoico,  lo ha aspettato una volta fuori il casello di Pratola Peligna per farsi consegnare una mazzetta da ben 500 mila euro. L'ex-presidente Giovanni Pace invece lo costrinse a stipulare un contratto di consulenza con il genero commercialista Vincenzo Trozzi, da 25 mila euro l’anno, e a consegnargli ( al cognato) anche una mazzetta una tantum da 100mila euro.

Insomma Angelini girava l'Abruzzo in lungo e in largo per elargire mazzette a destra e sinistra. Una vitaccia, ma a  cui non si poteva sottrarre: "Loro dovevano proteggermi nell’ambito del Piano sanitario. Mi volevano strangolare, rompermi le gambe, mi volevano uccidere... In senso economico, intendo. E quella che Del Turco chiamava "protezione" consisteva nell’evitare che io fossi penalizzato ingiustamente rispetto alle altre case di cura private".

Si sente un uomo all'angolo, Vincenzo Maria Angelini, "un appestato". Afferma, come Del turco,  di avere contro poteri forti annidati nella politica, nella  nuova giunta, nella sanità e financo nei mezzi di informazione.

Si paragona  a Polifemo accecato, ma forse gli si attaglia di più il ruolo di Sansone che muore tirandosi dietro tutti i filistei. Sotto le macerie tanto per cambiare anche i cittadini e la credibilità delle istituzioni.

Alla difesa toccherà nelle prossimi giorni dimostrare che tutto quello che avete letto sopra sono solo invenzioni e menzogne non supportate da prove, che Angelini è un bugiardo truffatore pilotato da "poteri forti", e che ha mandato in galera e distrutto politicamente  persone oneste e  innocenti

FT

(si ringrazia Rete 8 per le immagini del tg8)

 


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