Angelo "Soldatino" Di Livio ora tifa Roma. Via la Stella dallo Stadium

05 Marzo 2015   05:00  

TORINO - E' stato uno dei giocatori più vincenti di sempre alla Juventus, eppure era quello che tutti chiamano un operaio, Angelo "soldatino" Di Livio.

Una macchina che si accendeva al fischio dell'arbitro e che smetteva di correre solo al triplice fischio.

Con la Juventus aveva vinto tutto in sole sette stagioni: tre scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane, una Champions League, una Supercoppa europea e l'Intercontinentale. Per questo motivo Angelo Di Livio, nel 2009, era stato scelto tra i 50 giocatori storici dei bianconeri meritevoli della 'stella' al nuovo stadio.

Una scelta, fatta con una votazione fra i tifosi bianconeri, che ora non convince più perchè Angelo Di Livio è tifoso della Roma.

Peccato che la fede giallorossa del 48enne ex centrocampista, romano della Bufalotta, non sia mai stata un mistero.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata una dichiarazione ad una radio romana, dove Di Livio è da anni una delle voci più celebri, pronunciata poche ore prima di Roma-Juve: «Se vinciamo, riapriamo il discorso scudetto». Quell'uso della prima persona plurale non è andato giù ai tifosi bianconeri.

Di Livio, però, ha smentito alla Gazzetta dello Sport di aver pronunciato la frase incriminata: «Ho solo detto che la Roma avrebbe potuto riaprire il campionato solo vincendo, ma non ho mai fatto un'affermazione simile. Sono orgoglioso di aver vestito la maglia della Juve e qui a Roma la difendo spesso, anche se non è facile».

Sarà anche vero che la sua grinta gli è valsa l'appellativo di 'Soldatino', ma se ci sono di mezzo Roma e Juve, Di Livio rischia di ritrovarsi sotto il fuoco incrociato.


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