Anita Fadani: la scarcerazione di Spinelli, un messaggio negativo

''Giù le mani dai nostri figli''

23 Marzo 2010   14:05  

Lucia Di Virgilio ed Anita Fadani, madri di Antonio De Meo ed Emanuele Fadani uccisi a pugni da cittadini di etnia rom a Martinsicuro e ad Alba Adriatica, rispettivamente ad agosto e a novembre 2009, manifestano la loro rabbia sull'aggressione a Pescara del turista foggiano di 23 anni. "Adesso basta. Giu' le mani dai nostri figli - hanno scritto in una lettera le due mamme nella lettera aperta. Ai nostri governanti diciamo che e' arrivata l'ora di prendere provvedimenti. Rivogliamo le nostre citta' sicure. L'episodio accaduto a Pescara - scrivono nella lettera - e' il risultato del messaggio che si e' voluto lasciar passare a seguito della scarcerazione di Sante Spinelli. Ora per onorare la memoria dei nostri figli e perche' abbiano giustizia, non ci resta che avere la massima fiducia nel pubblico ministero dottoressa Roberta D'Avolio, titolare del caso e nel tribunale del Riesame dell'Aquila che giovedi' 25 marzo dovra' valutare il ricorso presentato dalla procura di Teramo che ritiene il delitto di Emanuele collettivo. Ai magistrati dell'Aquila diciamo: valutate con serenita' e razionalita', perche' mai piu' si ripetano delitti simili e che i responsabili vengano puniti secondo le leggi". Per l'omicidio di De Meo il tribunale dei minorenni ha condannato pochi giorni fa due ragazzi rom a 8 anni (un terzo non era imputabile perche' minore di 14 anni) mentre per il delitto Fadani risultano indagati ed in carcere due rom. Un terzo, Sante Spinelli, e' tornato libero ma sulla sua scarcerazione il "Riesame" dovra' pronunciarsi giovedi' prossimo a seguito del ricorso presentato dalla procura della Repubblica di Teramo.

 


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