Arrestato il re delle clinche Giampaolo Angelucci

04 Febbraio 2009   14:23  

L'imprenditore delle cliniche, Giampaolo Angelucci, e' finito agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla procura di Velletri per truffa e falso in danno delle Asl. Un provvedimento restrittivo, sempre ai domiciliari, riguarda anche una dirigente regionale. Sono tredici le misure cautelari agli arresti domiciliari disposte dalla magistratura di Velletri. L'ordinanza e' di circa 800 pagine.

L'accusa rivolta alle 13 persone nei confronti delle quali la magistratura di Velletri ha emesso altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, e' di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni del servizio sanitario nazionale per per un ammontare di 170 milioni di euro. Secondo l'accusa, gli indagati avrebbero fatto risultare prestazioni sanitarie mai effettuate o incassato rimborsi di analisi in assenza delle necessarie e obbligatorie autorizzazioni. I provvedimenti restrittivi riguardano, oltre a Giampaolo Angelucci, e oltre la richiesta di autorizzazione a procedere inoltrata alla giunta della camera per il padre Antonio, parlamentare del Pdl, altre 12 persone, tra funzionari della Regione Lazio e delle Asl. La truffa, sempre secondo quanto si apprende, sarebbe stata attuata tra gli anni 2005 e 2007. Oltre alle ordinanze di custodia cautelare il Gip di Velletri, su richiesta della procura, ha emesso 4 obblighi di dimora.
 Antonio Angelucci, deputato del Popolo della Liberta', e' nato a Sante Marie, in provincia dell'Aquila, nel 1944. E' uno dei componenti della commissione Finanze (in sostituzione di Giorgia Meloni, ministro per la Gioventu') e della commissione Attivita' produttive, commercio e turismo.

Antonio Angelucci oltre ad essere editore dei quotidiani Libero e Riformista è titolare della clinica San Raffaele, ex Santa Lucia, di Sulmona. E' stato tirato in ballo da Enzo Maria Angelini ,il grande accusatore di Del Turco, negli interrogatori di settembre


Da Il Centro delll' 11 settembre 2008
"Nel secondo giorno di interrogatorio alza in tiro, fa nomi della politica nazionale. Il grande accusatore di Del Turco si definisce danneggiato da un doppio asse politico-imprenditoriale. Nell’aula uno del tribunale di Pescara tira in ballo Piero Fassino, ex segretario dei Ds, e fa anche il nome del fratello di Gianfranco Fini, il dirigente sanitario Massimo Fini. Il primo, in un incontro a Roma con Ottaviano Del Turco, avrebbe caldeggiato l’accreditamento di 25 posti letto per la riabilitazione in favore del gruppo Tosinvest.  Quindi tira in ballo l’imprenditore e deputato del Pdl, Antonio Angelucci , editore dei quotidiani Libero e Riformista e titolare della clinica San Raffaele, ex Santa Lucia, di Sulmona il cui dirigente sanitario è il fratello del presidente della Camera...

" È agosto del 2007 quando la giunta Del Turco autorizza 25 posti letto alla clinica San Raffaele di Sulmona.  Secondo Angelini è stata un’ingiustizia nei suoi confronti. «In quel periodo a me Del Turco tagliava posti letto per ridurre le spese. Quella piccola clinica invece ne otteneva 25 con la promessa di averne 45». Così Angelini, per trent’anni e fino ad allora abituato a fare la parte del leone, va su tutte le furie. E chiede spiegazioni a Lamberto Quarta .  Lo incontra ma porta con sé un registratore e, passeggiando su un marciapiede, presumibilmente di Chieti, fa parlare a ruota libera l’ex segretario di Del Turco e lo registra. È Quarta che, secondo Angelini, gli riferisce dell’incontro che sarebbe avvenuto a Roma tra Fassino e Del Turco nel quale il primo caldeggia posti-letto in favore dell’imprenditore e politico del Pdl Angelucci.  Ma sui verbali di quella passeggiata registrata si leggono altre frasi che spingono i pm a considerare le dichiarazioni di Quarta come una sorta di millantato credito. Non è vera, infatti, la descrizione che Quarta farebbe della procura di Pescara facendo intendere una spaccatura nel pool di Sanitopoli: «Bellelli è un barricadero, Di Florio è più calmo, Trifuoggi cerca di tenerli a bada.

 

Dalla Stampa del  23 luglio 2008

ANGELUCCI: LA FAMIGLIA AZIENDA CHE UNISCE FINI E D'ALEMA 

di Paolo Baroni

Certo il capostipite, il dominus indiscusso del gruppo, è Antonino, ma a Roma tutti li chiamano al plurale: gli Angelucci. Ovvero l’onorevole Tonino, eletto la scorsa primavera in Lombardia tra le fila del Pdl, ed i suoi tre figli: Giampaolo, classe 1972, il più attivo nel gruppo, ed i gemelli Alessandro e Andrea di due anni più grandi. Loro sono i «re» della sanità romana, titolo che da anni si contendono con altri big del settore, da Ciarrapico ai Garofalo. Oggi il gruppo, che fa capo ad una società domiciliata in Lussemburgo, la Tosinvest sa, vale 500 milioni di euro di fatturato di cui 200 arrivano dal settore della sanità, dalle cliniche alle residenze per anziani.

La storia di questa famiglia-azienda inizia all’incirca una trentina di anni fa quando Angelucci senior dismette i panni di portantino dell’ospedale San Camillo per rilevare assieme ad altri soci una casa di cura a Velletri. Di lì in avanti è tutto un crescendo. Sul fronte degli affari come delle amicizie politiche. Che spaziano da An (il fratello di Fini, Massimo, è da oltre 20 anni ai vertici di Tosinvest Sanità) agli ex Ds, a cominciare da Massimo D’Alema. Una relazione questa che risale ai tempi dell’ingresso nel capitale dell’«Unità» in tandem con Alfio Marchini e dell’operazione che portò la Tosinvest a rilevare debiti e palazzi dell’allora Pds salvando Botteghe oscure dal crack.

Al centro dell’impero c’è la cassaforte domiciliata nel Principato che mantiene la denominazione storica del gruppo, Tosinvest, sigla formata dalle prime due lettere (To e Si) dei nomi del fondatore Tonino e della sua prima moglie, Silvana Paolini. In Italia operano invece 5 sub-holding: una per le attività finanziarie, due società immobiliari, una nel settore editoria ed una per le attività sanitarie. Quest’ultimo, da sempre, è il core business del gruppo che in tutto conta su 25 strutture (13 nel Lazio, 11 in Puglia ed una in Abruzzo), 3000 posti letto, 2300 dipendenti (sui circa 4000 dell’intero gruppo) e 1000 medici. A guidarlo sono due manager esterni: Carlo Trivelli (presidente del Gruppo San Raffaele) e l’ad Antonio Vallone.

«La nostra idea - spiegava tempo addietro Gianpaolo Angelucci - è gestire le sanità come un’impresa». Cercando di crescere di dimensioni per aumentare le sinergie ed i margini di guadagno e partecipando «a tutte le gare per l’affidamento ai privati della conduzione dei centri di cura». Quella per una serie di residenze per anziani in Puglia, però, ad oggi si è rivelata un boomerang: Angelucci jr. è stato infatti accusato di aver versato una tangente da 500 mila euro («un contributo elettorale, è tutto in regola» spiegarono i legali del gruppo il giorno dell’arresto) all’allora presidente della Regione Raffaele Fitto. In più la magistratura, che ha da poco chiuso le indagini, ha disposto il sequestro di beni della Tosinvest per 55 milioni di euro, poi ridotti a sei.

Per crescere ed espandersi, decisivi sono stati gli investimenti finanziari. Una attività, questa, che è servita a cementare il rapporto con un banchiere del calibro di Cesare Geronzi, ma soprattutto a produrre ricche plusvalenze. Il primo passo è stato l’acquisto di Cofiri in tandem con Merloni, quindi l’ingresso nel capitale del Mediocredito centrale e poi, quando questo è stato assorbito da Capitalia, l’ingresso nel patto di sindacato della banca romana. Ed infine l’ingresso nel capitale di Unicredit in seguito alla fusione Unicredit/Capitalia. Al momento di liquidare la sua quota la Tosinvest si è così ritrovata con ben 430 milioni di euro di liquidità in più in cassa.

I giornali sono un’altra grande passione di famiglia. «Per quanto mi riguarda - ha dichiarato nel 2003 Giampaolo a “Prima Comunicazione” - personalmente cerco i giornali perché mi piacciono, mi interessano». Come dire: chi ci accusa di usare la stampa per entrare nelle grazie dei politici si sbaglia di grosso.

Dopo una prima puntata nel capitale dell’Unità, da cui sono usciti nel 2000, sotto l’ombrello della Tosinvest oggi troviamo due testate: «Libero», il quotidiano diretto da Vittorio Feltri, che ogni giorno vende in media 130 mila copie, ed il più piccolo, ma non meno dinamico, «Riformista». Risale allo scorso anno il ritorno di fiamma per il quotidiano dei Ds, per il quale Tosinvest aveva messo sul piatto ben 17 milioni di euro. Sfumata questa operazione, per l’ostilità manifesta della redazione e le tante pressioni politiche, gli Angelucci hanno deciso di puntare tutte le loro carte sul «Riformista» senza escludere però l'apertura di nuovi dossier. Dopo l’estate, intanto, partirà il rilancio del giornale diretto da Antonio Polito, che aumenterà foliazione ed organici e per il quale è previsto un investimento di circa 10 milioni di euro.

Il gruppo in questi anni è cresciuto in maniera vorticosa e per certi versi anche un poco disordinata. Per questo dall’inizio dell’anno gli Angelucci hanno deciso di razionalizzare la struttura societaria, procedendo ad una serie di fusioni e a ridenominare alcune delle società più importanti. L’obiettivo, spiegano nel quartier generale di via Marche, è quello di snellire l’intera struttura, renderla più flessibile e ottimizzare l’apporto dei vari rami. Oggi le attività italiane sono ripartite in 5 distinte società alcune delle quali hanno perso per strada il riferimento a Tosinvest (così come dalla cassaforte lussemburghese è scomparso il cognome di famiglia): l’ex Tosinvest Italia, proprietaria di cliniche, appartamenti e terreni a Roma, Viterbo, Cassino e Sulmona) è così diventata «Ti sas» e la Tosinvest Immobiliare si è trasformata in «Sviluppo e investimenti immobiliari». A queste si aggiungono la «Tosinvest Real Estate spa», nata nel 2007 per gestire strutture sanitarie, immobili di pregio e uffici, e «Tosinvest editoria». L’obiettivo, adesso, è quello di arrivare a quotare il gruppo in Borsa. Se ne era parlato del 2008, ma poi non se ne è fatto nulla. Questo però assicurano al quartier generale di via Marche resta «nell’ordine delle cose»

 

 

(FOTO) http://www.openpolis.it/politician/picture?content_id=332670


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