Asilo Nido Cip&Ciop, Tutte Rinviate a Giudizio per le Presunte Violenze ai Bambini

Intanto l'asilo ha cambiato nome e gestione

11 Novembre 2015   10:12  

Si conclude con la vittoria dell'accusa (Pm e parti civili costituite) il primo round della dolorosa vicenda dell'asilo nido Cip&Ciop, di tre delle sue quattro ex educatrici e della direttrice e proprietaria a cui la procura aquilana contesta maltrattamenti di vario genere a carico dei piccoli ospiti della struttura.

Tutte rinviate a giudizio, con la prima udienza del processo fissata per il 3 giugno 2016, le tre maestre del nido, che si trovava a Pettino (Oggi il nido ha cambiato nome e gestione, ma la proprietà resta della vecchia gestione .ndr).

Si tratta della 36enne Marika Rapele, di Frosinone, di Giuliana Colaiuda, 33 anni di Barano di Tornimparte e di Costantina Bucci, aquilana di 33anni. Rinviata a giudizio anche la direttrice dell’asilo Anna Tempesta chiamata a rispondere di omessa vigilanza su quanto avveniva nell’asilo.

E' stato il giudice dell'udienza preliminare, Giuseppe Romano Gargarella, ad accogliere le richieste del pm David Mancini e delle parti civili che si sono costituite, assistite dagli avvocati Attilio Cecchini e Marco De Paolis.

Alle imputate vengono contestati i fatti accaduti all'interno della struttura tra il 21 luglio ed il 5 settembre 2014, ma il pm ha ampiamente descritto al giudice come i fatti fossero, per l'accusa, un "modus operandi" che si protraeva da almeno un anno.

Le maestre, secondo quanto sostenuto anche ieri dal pm, sarebbero responsabili di maltrattamenti ai danni di alcuni dei piccoli ospiti dell’asilo, che all’epoca dei fatti contava una trentina di iscritti.

In particolare si sarebbero rese protagoniste di urla, rimproveri, punizioni, costrizioni, omissioni, e strattonamenti nei confronti dei bimbi che frequentavano il nido.

Le indagini di polizia, condotte dal capo Grasso hanno utilizzato come principale mezzo probatorio le intercettazioni ambientali e le riprese audio-video.

Dai video (che abbiamo visto, ma che non possiamo ancora divulgare .ndr) si possono vedere tutte le condotte ritenute reato delle tre educatrici.

Oltre a essere oggetto di frasi inadeguate, i bimbi, la maggior parte ancora sotto i 18 mesi e con massimo tre anni di età, sarebbero restati troppo a lungo nei seggioloni, incustoditi e senza ricambio dei pannolini. E ancora, sarebbero stati lasciati soli in una stanza o messi in un angolo con il seggiolone rivolto vero il muro. Inoltre, in un caso, una delle maestre avrebbe dato, così come filmato dalle telecamere, uno schiaffo a un bimbo.

Tutte le accuse sono state respinte dalle difese delle quattro accusate, i legali Ferdinando Paone, Manuela Paone e Stefano Rossi, che difendono le tre maestre, e dall’avvocato Pierluigi Pezzopane che difende la direttrice dell’asilo, tirata in ballo nell’inchiesta «per aver omesso di attivarsi, nonostante le ripetute segnalazioni di alcuni genitori, al fine di impedire il verificarsi delle azioni messe in atto nei confronti dei piccoli dalle sue educatrici».

Quest’ultime, all’epoca anche sospese dal lavoro, hanno sempre respinto ogni accusa. Così come la direttrice del nido.

Particolarmente colorita, ma non convincente per il giudice, l'arringa difensiva dell'avvocato Pezzopane che ha tirato in ballo di tutto e di più facendo sorridere più volte il gup Gargarella.

Il passaggio più buffo è stato quello della descrizione della contestazione più importante, quello di aver lasciato i bimbi per ore e ore incustoditi sul seggiolone, liberi di alzarsi in piedi e, a volte, di scendere incustoditi dagli stessi. Per l'avvocato Pezzopane tali seggioloni erano alti pochi centimetri da terra, ma in realtà si trattava di normali seggioloni che portano i bambini a 70/80 cm dal terreno.

Particolare anche un passaggio dell'avvocato Paone che riprendendo una considerazione dell'avvocato Cecchini (avvocato di parte civile) sul metodo Montessori e sull'avanguardia dell'educazione neonatale italiana ha affermato che quando c'era la Montessori si usavano bacchette e ceci dietro la lavagna.

Acquisito agli atti anche il video prodotto dalla procura che sarà presto pubblicabile per dare ai lettori la possibilità di farsi un opinione su quanto succedeva nell'asilo nido Cip&Ciop.


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