Asilo esploso a Teramo, gli indagati si difendono: "Criticità erano state segnalate al Comune"

"Agito sempre con scrupolo e nel rispetto delle norme"

04 Settembre 2014   12:49  

Si è chiusa l'inchiesta in merito all'esplosione avvenuta il 4 ottobre 2013 presso la scuola materna di Piano d'Accio a Teramo, fortunatamente avvenuta nell'orario di chiusura e dunque senza alcuna vittima o ferito.

Qualora si dovesse pervenire a processo, la battaglia si preannuncia rovente: hanno già iniziato a difendersi i cinque indagati tra dirigenti ed impiegati della ditta modenese Cpl Concordia, cui erano stati affidati i lavori di manutenzione dell'asilo.

Nelle memorie difensive già presentate al pm titolare dell'inchiesta Stefano Giovagnoni, due degli indagati hanno infatti respinto ogni addebito o responsabilità ipotizzato nei loro confronti riguardo l'esplosione, ed hanno inoltre sostenuto di aver segnalato alcune criticità al Comune.

"I nostri assistiti si ritengono del tutto estranei ai fatti, avendo sempre agito in maniera scrupolosa in rferimento al proprio ruolo e nel rispetto delle norme vigenti" - hanno ribadito gli avvocati Adriano Di Battista e Lauro Tribuiani - " pertanto confidano in una pronta archiviazione della loro posizione processuale, esprimendo serenità e piena fiducia nell'operato della magistratura".


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