Asl L'Aquila, Cisl chiede incontro a manager

25 Gennaio 2010   11:03  

Un incontro urgente al direttore generale della Asl dell'Aquila-Avezzano-Sulmona, e' stato chiesto dal segretario regionale Cisl, Gianfranco Giorgi, alla luce dell'entrata in vigore, dall'1 gennaio 2010, del provvedimento di unificazione della Asl stessa.

La riunione e' finalizzata al chiarimento "degli effetti e dei cambiamenti che tale decisione avra' sulla ripartizione del personale e sui servizi all'utenza. Registriamo, in particolare", afferma Giorgi, "una forte preoccupazione tra il personale amministrativo, circa 200 dipendenti impiegati solo all'Aquila, in relazione al paventato trasferimento degli uffici in altre realta' della nostra provincia. La costituzione di una Asl unica provinciale, che sicuramente nella sua applicazione pratica richiedera' tempi lunghi, non deve essere letta come un'operazione di spoliazione o di depauperamento per la citta', che dopo il sisma del 6 aprile, e' stata privata gia' di troppe realta' importanti". Secondo la Cisl "ogni tipo di progetto di riorganizzazione, volto al miglioramento della funzionalita' della Asl unica, dovra' essere discusso e concertato con le Organizzazioni sindacali, che piu' di tutti sono a conoscenza delle esigenze dei cittadini e dei lavoratori stessi. Non siamo contrari a priori alla Asl unica- e lo abbiamo detto chiaramente in piu' sedi - a patto, pero', che tale cambiamento morfologico dell'assetto dell'azienda non comporti un ulteriore "sacrificio" per L'Aquila. Va trovato il giusto equilibrio con gli altri territori in termini di ripartizione delle competenze e di miglioramento delle prestazioni offerte all'utenza". Al di la' della riorganizzazione tecnica, che ha anche l'obiettivo del contenimento dei costi, il Sindacato punta sul "mantenimento del livello di efficienza e di funzionalita' delle prestazioni, conservando intatti e semmai valorizzando i centri di eccellenza di ogni singolo territorio". Giorgi torna a parlare anche della ricostruzione dell'ospedale San Salvatore: "I lavori sembrano procedere come da tabella di marcia, ma accanto alla rinascita fisica dell'ospedale vanno riattivati tutti i servizi e le prestazioni che lo stesso aveva prima del sisma. L'opera di ricostruzione verra' considerata terminata solo quando, con la riattivazione dei 460 posti letto, saranno pienamente operativi tutti i servizi dei diversi settori ospedalieri: un progetto che vede impegnato, in questa fase, il direttore generale. Non basta, tuttavia, garantire la riapertura di un reparto: ne va ripristinata la piena funzionalita'. Solo cosi' L'Aquila potra' riavere un ospedale importante, in grado di riassorbire quella fetta consistente di mobilita' attiva che aveva prima del terremoto, frutto di anni di lavoro sulla qualita' e il livello delle prestazioni". (AGI)


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