Asl di Teramo. Volontari alla guida delle ambulanze

I sindacati insorgono

26 Gennaio 2009   14:40  

E' previsto per oggi l'incontro tra Anpas, Cri e dirigenti della Asl teramana sui tagli previsti dall'azienda sanitaria in merito ad alcune figure professionali del pronto intervento, e in particolare agli autisti delle ambulanze operanti sul territorio. Il tutto avverrà, a quanto pare, senza il coinvolgimento delle forze sindacali, per nulla inclini ad accettare la riorganizzazione decisa dall' amministrazione della sanità locale, la quale sembrerebbe voler assegnare la guida delle autoambulanze utilizzate nelle postazioni ospedaliere di Sant’Omero, Tortoreto e Castilenti, ai volontari delle Onlus che già svolgono- seppure non continuativamente-tale compito. Gli autisti della Asl che da tempo trasportano i malati verrebbero quindi trasferiti ad altro reparto dove si occuperebbero di una diversa tipologia di trasporto.

Ma i sindacati non approvano. Cgil, Cisl, Uil e Ugl chiedono infatti l'assunzione di autisti che siano formati e regolarmente remunerati per il ruolo chiamato a svolgere. Il fondatore del dipartimento di emergenza e urgenza della Asl teramana, Carlo De Sanctis, non sembra essere molto distante dalla posizione assunta dalle forze sindacali: "«Non mi sembra proprio una soluzione che corrisponda a qualità, efficacia e alla necessità di formazione continua. L’autista infatti non si limita solo a portare il mezzo, tant’è che si chiama anche soccorritore. Deve conoscere l’ospedale e i protocolli del 118. Non solo: l’autista aiuta il medico e l’infermiere, ad esempio, nel trasporto delle attrezzature e del malato stesso. Per questo ci vuole la formazione e l’autista volontario non è fisso, quindi difficilmente si può formare. Questo non significa escludere il volontariato, che ci deve essere con una programmazione che ne stabilisca i ruoli: ci deve essere in determinati punti del processo di risposta all’emergenza».

"il 118- osserva De Sancits- è nato per portare l’ospedale sul territorio, dove avere una presenza più forte: oltre alle ambulanze servono più auto medicalizzate con medico e autista-soccorritore. Per le emergenze deve “uscire” con maggior frequenza il 118 della Asl, quello strutturato. Così ci saranno anche meno ricoveri: l’equipaggio della Asl fa da filtro e può dare risposte, in alcuni casi, sul posto senza portare il malato in ospedale". Al centro dell'opposizione espressa dai rappresentanti sindacali della categoria, v'è inoltre la considerazione della perdita relativa al grande “capitale umano e professionale” degli autisti obbligati al trasferimento, un'eventualità che anche secondo De Sanctis, finirebbe col produrre un netto abbassamento del livello di qualità ad oggi offerto dal servizio di pronto intervento sanitario locale.



GDC

 

 


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