Assistenza sanitaria: dopo Colombia e Venezuela, presto Brasile e Ar

02 Maggio 2007   16:45  
Recentemente sono già stati stipulati alcuni contratti con le assicurazioni per la copertura di alcuni interventi e altre spese mediche per gli italiani di Colombia e Venezuela. E´ un provvedimento estendibile ad altre comunità italiane all´estero? "Noi cerchiamo di passare da una forma di assistenzialismo vecchio stampo a una forma più evoluta di sistema sociale - spiega il viceministro degli Esteri per gli Italiani nel mondo, Franco Danieli - a partire da una condizione di disagio che coinvolge i nostri connazionali in America centro-meridionale dove ci sono sistemi sanitari precari. Chiaro che il problema non si pone per paesi come il Canada, l´Australia o la Francia, dove la sanità funziona. Finora - precisa Danieli - abbiamo fatto come prevede la legge, cioè delle gare. Sono arrivate alle Ambasciate delle offerte da parte delle compagnie assicurative che abbiamo valutato anche in base alle risorse economiche di cui disponiamo. Poi abbiamo stipulato le convenzioni. Le polizze, che non prevedono l´esclusione di patologie pregresse, né il pagamento del ticket per le visite mediche, includono il rimborso delle spese per i farmaci e il trasporto da una città o da una regione a un´altra´. Secondo Danieli, ´si tratta di un importante risultato, raggiunto grazie all´incremento, in sede di Finanziaria 2007, del capitolo riservato all´assistenza diretta ai connazionali, il cui stanziamento è passato da 13 a 20 milioni di euro, con un aumento del 49%. Si è fatto cosi´ in Colombia e Venezuela e stiamo lavorando anche in Brasile e Argentina - dove, continua il viceministro degli Esteri - siamo a quello che in gergo tecnico si chiama pre-istruttoria. In Brasile sono state fatte alcune analisi e sondate delle società assicurative. Due in particolare hanno risposto, ma attendiamo altri contatti nei prossimi giorni. In Argentina stiamo avviando lo stesso processo". Ospedali italiani all´estero: "Spesso - ha detto Danieli al giornale ´Gente d´Italia´ - sono italiani solo di nome. Sono strutture private costituite molti decenni fa dalle comunità. Ricevono sovvenzioni nel senso che più o meno ogni realtà ospedaliera ha avuto delle convenzioni stipulate dai Consolati per fornire prestazioni sanitarie. E´ una rete importante, ma non soddisfa pienamente la domanda delle comunità italiane che sono sparse su tutto il territorio. Chi si trova vicino a queste strutture ne può approfittare, ma il principio che seguiamo è dare la possibilita´ di curarsi a tutti. Gli ospedali concorreranno insieme agli altri alla fornitura di prestazioni". Infine, Danieli affronta anche il tema degli italiani all´estero più giovani, ai ricercatori, agli studenti. Nella sua recente missione a Londra ha detto di voler potenziare la rete telematica di scambio tra ricercatori all´estero. "Ci stiamo lavorando con il sottosegretario all´Università Luciano Modica. Vogliamo creare una rete e non solo di ricercatori, una grande banca dati, accessibile a tutti. Uno strumento -spiega Danieli - che troverà la sponda anche nella pubblicazione in Italia di una rivista periodica che consenta al mondo imprenditoriale italiano per conoscere il mondo della ricerca italiana nel mondo. Un orientamento che punta a creare conoscenza, network informazione, proprio per ottimizzare - conclude Danieli - questa presenza tanto importante". (Adn-Kronos) Nella foto, l´incontro nel 2006 del presidente del Cram Regione Abruzzo, Donato Di Matteo, all´Ospedale italiano di Rio de Janeiro (Brasile)

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