Associazione Orione: "Piscina provinciale chiusa per motivi pretestuosi"

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17 Dicembre 2012   15:58  

La motivazione alla base della chiusura della piscina provinciale di Pescara, in via Einaudi (quartiere San Donato), risiede essenzialmente in alcune presunte inadempienze da parte dell'Associazione Sporrtiva Orione, che ha in gestione l'impianto, da parte dell'Ente Provincia, che ne é proprietario.

La chiusura dell'impianto scaturisce da una disposizione della Provincia risalente allo scorso 6 dicembre, a sua volta causata dalla seganalazione della preside dell'ITIS "Alessandro Volta" della città, i cui studenti usufruivano quotidianamente dell'impianto, in seguito al lieve infortunio subito da uno dei ragazzi dell'istituto in vasca, per colpa di una mattonella sconnessa.

 

A detta di Matteo Iacono, presidente dell'associazione e gestore della piscina, "la preside dell'istituto ha inteso prendere a pretesto la situazione del ragazzo, che aveva rimediato solo un banale taglio all'alluce immediatamente medicato sul posto, per ottenere soldi dall'assicurazione", precisando che "l'episodio é avvenuto lo scorso 16 ottobre, mentre la segnalazione del dirigente scolastico e la conseguente disposizione di chiusura da parte della Provincia sono avvenute solo il 5 e 6 dicembre".

 

Questo episodio, però, é stato solo l'ultimo in ordine di tempo, in quanto tra l'associazione e l'Ente vi sono già da tempo pregressi motivi di scontro, come afferma Matteo Iacono: "Tra noi e la Provincia vi sono già state, anche di recente, altre incomprensioni. La situazione attuale ha il proprio preambolo nella nostra presunta inadempienza relativa al canone di concessione, per la cifra di 8.450 euro, dal 1° aprile 2011 ad oggi. Di contro, noi rivendichiamo la mancata realizzazione, da parte dell'Ente, di un impianto che garantisse l'acqua calda per le docce, dal costo di circa 24.000 euro.

 

L'Associazione Orione ha proposto una compensazione, ma dall'altra parte non abbiamo avuto la minima apertura a discuterne. Un altro motivo di rancore della Provincia nei nostri confronti sta nel nostro rifiuto di assumerci direttamente l'utenza per le spese di acqua, luce e gas, davvero eccessive per i nostri bilanci.

 

Mi preme inoltre segnalare che, negli ultimi dieci anni, i soli interventi di manutenzione effettuati dall'Ente proprietario sono stati la realizzazione di una vasca di scompenso per evitare sprechi d'acqua (e quindi di elettricità ed energia per il funzionamento dell'impianto), la realizzazione dei nuovi spogliatoi, la realizzazione di un impianto per il riscaldamento della vasca principale e di un impianto fotovoltaico.

A parte quest'ultimo, gli altri lavori sono tuttora incompleti (é il caso degli spogliatoi) o sono stati mal realizzati (la vasca di scompenso e l'impianto di riscaldamento), al punto da aumentare gli sprechi e causare guasti occasionali. Di contro, la Provincia ci accusa della mancata realizzazione della ristrutturazione della vasca principale, per un costo di circa 220.000 euro che avremmo dovuto sborsare noi. 

Il lieve infortunio occorso al ragazzo é solo l'ultimo episodio, e al riguardo mi preme precisare che l'associazione aveva predisposto e comunicato all'Ente di provvedere a sistemare il pavimento della vasca durante le prossime feste natalizie, prima del decreto di chiusura.

Ce n'é abbastanza, insomma, per pensare ad un insieme di pretesti per farci chiudere, probabilmente perché la Provincia non intende rendicontare la situazione alla Corte dei Conti. Dispiace che ad andarci di mezzo siano studenti e ragazzi disabili, che si allenano qui tutti i giorni, per cui non ci resta che sperare nel buonsenso delle parti interessate. In ogni caso, siamo pronti ad agire per vie legali".

La nostra redazione resta aperta a chiunque abbia qualcosa da dire.

Lorenzo Ciccarelli

 


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