Attività ispettiva sulle aziende in Abruzzo: il 64% sono irregolari e il lavoro nero aumenta del 32%

Un successo per l'attività ispettiva ma anche una evidente situazione di difficoltà che sfocia nelle irregolarità delle attività lavorative, emerge dai dati presentati dal direttore regionale del ministero del lavoro e delle politiche sociali, Giovanni De Pauils, circa l'attività di vigilanza nel 2012.

Le aziende ispezionate in Regione nel 2012 sono state 5423 e ben il 64% di queste risulta irregolare. Ciò che emerge è un alto grado di mancanza di rispetto delle regole, soprattutto nell'edilizia e nel terziario, settore questo dove è molto alto il numero di lavoratori irregolari, che in un anno quasi raddoppia.

Sempre nel terziario è forte l'aumento del numero di lavoratori in nero, che crescono comunque in tutti i settori, tranne quello dell'agricoltura. Sono 259 le aziende colpite nel 2012 da sospensione dell'attività imprenditoriale per riscontrato lavoro nero.

In totale ammontano a 4 milioni e 300 mila euro le sanzioni riscosse nel 2012 a seguito dell'attività ispettiva. Nella maggior parte dei casi si tratta di prescrizioni obbligatorie ottemperate per evitare sanzioni penali. Il totale dei contributi evasi in Abruzzo nel 2012 è di oltre 19 milioni di euro, la gran parte a carico del terziario.

Cresce l'attenzione sulla ricostruzione dell'Aquila dove si riscontrano violazioni sopratutto sulla sicurezza del lavoro, ma lì dove si utilizzano fondi pubblici c'è meno lavoro nero. Nel settore edile l'attenzione è soprattutto sulla sicurezza del lavoro, dove le sanzioni riscosse crescono in un anno fino quasi 2 milioni di euro nel 2012.

Tra i dati della direzione regionale anche quelli degli esodati, in 5 mesi tra luglio e novembre 2012, sono state 637 le istanze presentate dai lavoratori cosidetti “salvaguardati” in Abruzzo.

Nell'intervista: Giovanni De Pauils, direttore regionale del ministero del lavoro e delle politiche sociali

di Barbara Bologna
Immagini e montaggio Marialaura Carducci