Auditorium di Shigeru Ban: l'unico fruibile, ma è chiuso. Carioti: "Inaccettabile"

Il direttore del Conservatorio Casella ai nostri microfoni

16 Luglio 2012   13:39  

Una struttura perfettamente funzionante, con un'acustica invidiabile curata da uno dei massimo esperti mondiale di acustica per sale da concerto Daniel Cummins, lo stesso che si è occupato dell'acustica del Teatro La Fenice.

Una struttura chiusa: è l'auditorium di Shigeru Ban donato al Concervatorio "A. Casella", circa 700.000 euro Ambasciata Giapponese, di cui 120 della Protezione Civile, 213 posti, un luogo pensato per dare "casa" temporanea e in un urgenza ai giovani musicisti che crescono dentro il Conservatorio dell'Aquila.

Ci racconta il direttore Bruno Carioti a microfoni spenti come Ban sia davvero venuto in città a valutare come essere d'aiuto ad una città in ginocchio. "Era il maggio 2009 e mangiammo dei pezzi di pizza al taglio appoggiandoci su un cofano di una macchina, Ban voleva donarci l'intera struttura del Conservatorio, ma le cose andarono diversamente."

La Protezione Civile volle costruire epoi realizzare poi la struttura all'uscita est dell'Autostrada A24.

Poi Ban donò l'Auditorium, inaugurato a maggio 2011, ultimato per l'utilizzo definitivo a gennaio 2012, da allora chiuso, potremmo dire "per neve" e invece diciamo per inedia.

A dover intervenire sui danni, minimi riportati dalla struttura dopo le nevicate di questo inverno, è la protezione civile.

"Sono danni non strutturali - spiega Carioti - ci vogliono 10 giorni per risolverli, e Shigeru Ban ha già realizzato il progetto. Invece è assurdo e incomprensibile ma nulla si muove. Sappiamo che sono state avviate le procedure dalla Protezione Civile, ma è tutto bloccato."

Intanto in città si muovono gru per altri auditorium, anche essi temporanei ma che sorgono a oltre tre anni dal sisma, seguendo un principio di "necessità e urgenza" discutibile.

Carioti punta il dito contro chi, passata la sbornia dell'emergenza, non riesce a prendere le redini della città e definire un progetto per il futuro.

"A tre anni sorgono ancora strutture temporanee senza che l'amministrazione individui una strada, un luogo della città che sia il distretto culturale. La città colpita dal sisma non sarà più bella di prima ma potrà essere più funzionale, individuando, come si fa in Europa, qualcosa di simile ai distretti culturali, dove si possa passare del tempo, con la libertà di scegliere l'attività da seguire.

Manca una programmazione culturale e le istituzioni sono costrette a prendere ognuna la propria strada."

Intanto però Carioti si dice preoccupatissimo: "Questa struttura è perfetta e avevamo pensato di poterla ampiamente utilizzare, per questo abbiamo pensato di organizzare a settembre Musica Futura l'evento musicale coinvolge i migliori talenti dei conservatori italiani. Ho inviato il ministro Profumo che dovrebbe essere presente, ma rischiamo di non avere un luogo dove svolgere questo importantissimo evento." 

di Barbara Bologna


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