Aumentare l'accisa sui carburanti per l'emergenza terremoto, quello che non fu fatto per L'Aquila

29 Maggio 2012   22:03  

Le risorse per fronteggiare i danni e gli interventi del terremoto in Emilia potrebbero arrivare da un mini-aumento dell'accisa sulla benzina.

La decisione sarà domani sul tavolo del Consiglio dei Ministri che il premier Mario Monti ha convocato d'urgenza dopo le nuove scosse che hanno colpito la provincia di Modena, insieme ad altre proposte, tutte finalizzate a recuperare i fondi necessari per gli aiuti e la ricostruzione.

La decisione sarà presa solo domani, anche perchè in momenti di crisi come quello attuale la decisione di incidere nuovamente sulla benzina non è indolore. Ma - secondo alcune fonti - sarebbe questa la proposta più concreta.

Arriverebbe per decreto e prevedrebbe un aumento dei carburanti di circa 2,5-3 centesimi. Si tratta comunque di un mini-ritocco che non arriva alla soglia massima di 5 centesimi prevista recentemente dal provvedimento di riforma della protezione civile per quella che alcuni hanno definito «tassa sulla disgrazia».

L'intervento sulla benzina è già previsto dalla legge di riforma della protezione civile e da quella sulle semplificazioni fiscali. Le ultime modifiche prevedono prima l'utilizzo dei fondi per la Protezione Civile, poi il ricorso al fondo spese impreviste: per quest'ultimo è previsto un meccanismo «automatico» di riempimento; le risorse spese sono immediatamente e obbligatoriamente reintegrate con maggiori entrate derivanti dall'accisa dei carburanti, in misura «non superiore a cinque centesimi per litro».

A questo si può aggiungere un ulteriore intervento: al momento della dichiarazione dello stato di emergenza le Regioni hanno facoltà di elevare l'imposta regionale sulla benzina di loro competenza, anche in questo caso fino al massimo di cinque centesimi al litro. Le accise sulla benzina sono da sempre una leva fiscale utilizzata in momenti di emergenza.

L' elenco dei rincari che gravano su questa imposta è lungo e risale al 1935. Il primo aumento delle accise risale infatti alla guerra in Abissinia (1,90 lire). Altre 14 lire sono state aggiunte per la crisi di Suez del 1956. Il disastro del Vajont del 1963 ha portato un aumento di 10 lire, così come l'alluvione di Firenze del 1966 e il terremoto del Belice del 1968. Il terremoto del Friuli del 1976 ha pesato sulle accise con 99 lire, il terremoto in Irpinia del 1980 con 75 lire, la missione in Libano del 1983 con 205 lire, la missione in Bosnia del 1996 22 lire.

Un aumento di 0,020 euro è arrivato dal rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004; un +0,0073 euro dall'attuazione del Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali; +0,040 euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92; +0,0089 per far fronte all'alluvione in Liguria ed in Toscana del novembre 2011; +0,112 euro sul diesel e +0,082 euro per la benzina in seguito al Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 «Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici» (Manovra Monti) del governo Monti..

(Leggo.it)


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