Autorizzato lo spostamento dello Huge Wineglass a Pescara

26 Gennaio 2013   16:14  

“Pescara celebra oggi una nuova giornata storica: finalmente, dopo quattro anni, potremo spostare dal centro della città lo Huge Wineglass, un’opera realizzata dall’architetto Toyo Ito e che purtroppo è andata in frantumi dopo appena 64 giorni dalla sua installazione in piazza Salotto. Il giudice Bortone oggi ha accolto l’istanza presentata dal Comune di Pescara a fine novembre, circa due mesi fa, un’istanza tesa a dare una risposta alle decine di mail e di telefonate che quasi quotidianamente ricevo in Comune da parte di utenti che ormai vivono quel manufatto come un orpello, non lo sentono come parte del tessuto cittadino. Ora attenderò di leggere il dispositivo per poi convocare subito un incontro teso a individuare modalità e soprattutto i tempi per tale rimozione, tempi che dovranno essere molto stretti per permettere al capoluogo adriatico di voltare pagina e pensare alla riorganizzazione della piazza, mentre, intanto, il fascicolo proseguirà il proprio iter dinanzi al Tribunale per individuare chiaramente le responsabilità del danno arrecato al ‘calice di vino’ e ovviamente anche all’immagine stessa della città.

E intanto dovremo anche decidere una sistemazione più consona e congrua per il parallelepipedo, pensando a una soluzione prossima alla stessa Università, o anche al Tribunale, decisione nella quale, magari coinvolgeremo anche la Facoltà di Architettura dell’Università ‘D’Annunzio’ che in qualche modo, a suo tempo, favorì il contatto tra il maestro Ito e la precedente amministrazione comunale”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia in merito alla decisione odierna del giudice Marco Bortone circa la rimozione, da oggi autorizzata, dello Huge Wineglass, procedura richiesta dal Comune rappresentato dall’avvocato Carlo Montanino.

“Il parere della città sulla vicenda dello Huge Wineglass è unanime stando alle decine e decine di telefonate o mail che ricevo nelle quali mi viene continuamente sollecitata l’adozione di una soluzione circa il futuro di quel manufatto nato dall’idea di un maestro dell’architettura Toyo Ito, ma che oggi certamente, non è un’opera d’arte, ma certamente ha una storia tecnica – ha detto il sindaco Albore Mascia -.

Ovviamente va il nostro massimo rispetto nei confronti del professionista che ha ideato quel parallelepipedo, l’architetto Toyo Ito, che però, a sua volta, ha in qualche modo disconosciuto la piena paternità della riconducibilità dell’opera alla sua figura. L’opera, di fatti, nasce come ideazione dell’architetto Toyo Ito, ma concretamente è un prodotto industriale e Toyo Ito ha in qualche modo preso le distanze dalla realizzazione dell’opera mal riuscita rispetto alla sua idea, ovvero oggi non c’è più il legame forte tra l’opera e l’artista. Non solo: già due anni fa Toyo Ito stesso si è espresso in termini favorevoli rispetto a una diversa dislocazione dell’opera sul territorio, nel maggio e poi ancora nell’ottobre del 2010 ha acconsentito allo spostamento della struttura tenendo conto soprattutto della problematica della sicurezza.

L’amministrazione – ha ancora ricordato il sindaco Albore Mascia – è in attesa dell’esito della vicenda giudiziaria, dopo il deposito delle perizie da parte dei professionisti incaricati dal Magistrato che imputano il cedimento a una ‘verosimile errata tecnica costruttiva o cedimento strutturale da ricondurre all’inadeguatezza o incompletezza del ciclo di lavorazione che ha prodotto un manufatto solo parzialmente cristallizzato’. E oggi è evidente che l’opera è irrimediabilmente compromessa oltre che in fase di peggioramento, esposta com’è alle intemperie, tenuta in piedi solo dalla gabbia di acciaio che nel frattempo, anch’essa, ha cominciato a manifestare i segni del tempo, come la ruggine. Ormai da tempo la città, dopo anni di attesa e di convivenza forzata con quell’opera ingabbiata, ha cominciato a manifestare la propria insofferenza per la presenza del parallelepipedo, in cui non si riconosce, che non considera sua, che non considera, soprattutto, biglietto da visita della città.

A fine novembre scorso ho convocato un incontro con l’avvocato che rappresenta il Comune nel contenzioso, Carlo Montanino, con il quale abbiamo concordato un’istanza da presentare al giudice civile Bortone, che si occupa del ‘caso’, per chiedere l’autorizzazione allo spostamento del calice da piazza Salotto, e oggi è arrivato l’ok, fissando criteri ben precisi che leggeremo meglio e più chiaramente nel dispositivo non appena verrà pubblicato, nei termini della collaborazione tra Comune e Clax Italia nell’operazione di rimozione, che tra l’altro dovrà opportunamente avvenire sotto la vigilanza di un consulente tecnico del Tribunale che dovrà anche controllare le operazioni, effettuando rilievi circa lo stato dell’opera sia prima che al momento dello spostamento. Ovviamente riteniamo quella odierna una giornata storica, perché Pescara, dopo quattro anni, sta veramente voltando pagina cominciando a lasciarsi alle spalle un periodo difficile della propria storia.

Tuttavia – ha proseguito il sindaco Albore Mascia - lo Huge Wineglass merita comunque rispetto e per tale ragione è nostra intenzione trovare a quell’opera la collocazione più consona e adeguata rispetto al territorio, ascoltando anche chi ha in qualche modo propiziato anche il contatto, all’epoca, tra l’amministrazione comunale e l’architetto Ito, ovvero la Facoltà di Architettura dell’Università ‘D’Annunzio’, per valutare l’ipotesi di un trasferimento del manufatto in una collocazione prossima alla stessa Facoltà di Architettura, proprio a rafforzare il fil rouge tra l’Ateneo e l’opera stessa. In alternativa si potrebbe pensare a una rotatoria artistica, come quella prossima al Tribunale, a ridosso del nuovo complesso residenziale della Caldora, studiando quegli elementi architettonici utili alla valorizzazione dell’opera stessa anche in termini di illuminazione.

Sicuramente intendiamo affrontare e risolvere il ‘caso’ velocemente al fine di dare una risposta concreta alle esigenze del territorio, eliminando quella che oggi è fonte di degrado, oltre che di un problema di sicurezza, considerando la vasca che contiene lo Huge Wineglass, resa inaccessibile solo da transenne che danno l’idea di provvisorietà, una vasca peraltro soggetta a una continua manutenzione divenendo quotidianamente ricettacolo di rifiuti oltre che un’enorme pozzanghera a ogni acquazzone. E, mentre ci prepariamo a spostare il calice, pensiamo anche a studiare la nuova sistemazione di piazza Salotto”.


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