Avvocati senza dimora: ''Comune dell'Aquila approvi il piano di ricostruzione senza tergiversare''

Riceviamo da Avvocati senza dimora dell'Aquila e pubblichiamo:

È notizia di questi giorni che la giunta comunale, scavalcando il consiglio e prescindendo da ogni necessaria informativa verso i cittadini, torna a proporre sui tavoli romani l'adozione di piani stralcio compatibili con il vigente Prg e di natura prettamente edilizia. Tutto ciò nonostante il chiaro contenuto prescrittivo della sentenza del Tar che ha conclamato la necessità di adozione di un Piano di ricostruzione.

Quella del Comune è una posizione miope, in quanto prescinde dalla considerazione che i PdR sono previsti dalla legge 77.

Inoltre questa posizione è comunque in contrasto con l'interesse degli aquilani in quanto la modifica di una normativa nazionale, oltre a comportare una volontà parlamentare maggioritaria su cui allo stato la giunta Cialente non sembra poter contare, soffrirebbe tempi certamente più lunghi (forse anni) di quelli necessari alla predisposizione del Pdr.

Avvocati senza dimore, rilevato che i piani di ricostruzione devono assicurare la ripresa socio economica, promuovere la riqualificazione dell'abitato, facilitare il rientro delle popolazioni nelle abitazioni recuperate a seguito dei danni provocati dagli eventi sismici, ribadisce che il contenuto dei pdr non può essere limitato ad un mero ripristino della situazione ante sisma.

Occorre molto di più, è necessario un progetto ad ampio spettro, un "piano strategico" multisettoriale di riqualificazione, ripianificazione e rilancio socio economico dei territori danneggiati dal sisma.

Il Comune dell'Aquila, soprattutto, non può e non deve abdicare al ruolo di capofila e ripiegarsi in una mera logica di cantierizzazione edilizia. È il caso di pensare e ricostruire la città, con le sue frazioni e i Comuni del cratere, come un "unicum", che possa interagire in una ottica di sistema e sinergia tra i singoli.

Avvocati senza Dimore chiede, quindi, uno sforzo finalizzato alla piena realizzazione di quanto previsto dalla normativa vigente assicurando, tra le altre cose, assoluta attenzione e sviluppo degli aspetti economici, sociologici e di integrazione territoriale e la massimizzazione delle risorse economiche disponibili per la ricostruzione e il recupero integrale dei fabbricati, specie se vincolati e di pregio storico, a prescindere dall'ottica della prima o seconda casa.