BUIO TOTALE – “ci penso io”

Riceviamo e pubblichiamo

28 Gennaio 2013   07:48  

Non c’è verso di far accendere i quattro lampioni spenti da oltre due anni a Picenze di Barisciano.

A nulla sono valse le innumerevoli segnalazioni, i comunicati stampa di dieci giorni fa, le vibrate proteste di coloro che vivono nella “zona oscurata”, le ripetute denunce degli ex consiglieri di minoranza sull’inefficienza e conclamata inadeguatezza di questa amministrazione.

Ad un residente nella “zona buia”, al colmo dell’esasperazione, l’altra sera non è rimasto che chiamare il Sindaco per chiedergli di venire a fargli luce perché non azzeccava ad inserire la chiave nella serratura della porta di casa.

Ed è successo che il Sindaco ha preferito partire da Barisciano per aiutare il nostro concittadino nell’ardua operazione piuttosto che far riparare i lampioni posti nelle vicinanze dell’abitazione dell’ex consigliere di minoranza Antonio Speranza.

Il Sindaco non ha mai fatto mistero di non amare il soprannome “ci penso io” affibbiatogli dal precedente gruppo di minoranza ma ora non sta più nella pelle potendo finalmente dare concretezza al nomignolo guadagnatosi durante la lunga carriera di amministratore per quella inclinazione a risolvere con un insopportabile quanto millantato “ci penso io” ogni questione o richiesta sottopostagli della cittadinanza.

Tutta Picenze di Barisciano è contenta che il Sindaco possa finalmente sentirsi utile ma rimane comunque il fatto che per rientrare a casa nella “zona buia” di Picenze non è pensabile si debba ogni volta telefonargli ed aspettare il suo arrivo.

Al “ci penso io” c’è un limite, superato il quale si è a tutti gli effetti all’interno dell’interruzione di pubblico servizio e procurato rischio o danno per l’incolumità pubblica.

Antonio Speranza
Ex consigliere di minoranza


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