Batterio killer: la Cia chiede risarcimenti peri produttori italiani danneggiati

06 Giugno 2011   17:06  

In vista delle importanti riunioni che si terranno domani a livello Ue, la Cia - Confederazione italiana agricoltori - sollecita tempestive misure nei confronti delle imprese ortofrutticole travolte dall emergenza E.Coli. Sollecitata la massima chiarezza sull'intera vicenda per rassicurare i consumatori. "L'Unione europea deve intervenire subito in maniera concreta a sostegno degli agricoltori pesantemente colpiti dall'emergenza del batterio E.Coli.

La poca chiarezza che ha contraddistinto fin dall' inizio tutta la vicenda, le misure adottate da alcuni paesi terzi (come la Russia, che ha bloccato l'import di ortofrutta europea), l'inevitabile psicosi che si e' scatenata tra i consumatori hanno provocato danni ingenti", dice la Cia. Solo nel nostro Paese "gli effetti sono stati disastrosi. Tra lo stop dell export, l'annullamento di molti contratti, il fermo di prodotti alle dogane, la distruzione di tutto l 'invenduto e il crollo dei consumi, si calcolano, al momento, perdite per oltre 50 milioni di euro".

La Cia-Confederazione italiana agricoltori interviene alla vigilia di importanti riunioni a livello comunitario: il Consiglio agricolo straordinario e il Comitato di gestione ortofrutta che si terranno domani a Bruxelles e a Lussemburgo.

Incontri che sono stati preceduti oggi dal Consiglio dei ministri della Salute e da un Comitato speciale agricolo della Commissione esecutiva. "La scarsa informazione, le notizie contraddittorie che si sono rincorse sui media di tutta Europa e gli allarmismi che si sono generati hanno avuto conseguenze disastrose per le imprese ortofrutticole. Sono finiti nel mirino, indistintamente, tutti i tipi di verdure, ortaggi e frutta. I nostri produttori - avverte la Cia - si sono trovati di fronte ad una drammatica emergenza, di cui non hanno alcuna colpa.

Ecco perche' e' indispensabile che venga sgombrato al piu' presto qualsiasi dubbio, ridando certezze sia ai consumatori che agli agricoltori. Oltre a tempestivi ed adeguati indennizzi, la Cia chiede, quindi, che venga definita con estrema chiarezza la causa (sempre piu' probabile i germogli di soia prodotti in un azienda in Germania) del batterio killer, che vengano adottate misure correttive per evitare che in futuro si ripetano drammatiche situazioni del genere, che venga assicurato il ritiro dal mercato del prodotto incriminato, che sia fatta una chiara tracciabilita' di tutte le fasi della filiera, dalla produzione alla distribuzione".


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