Lo hanno trovato tra le macerie. Scavavano da quasi due giorni in quella casa di via dell’Orto Agrario. Giulia Carnevale aveva 23 anni. Era venuta da Arpino, in provincia di Frosinone, a studiare ingegneria edile alla Facoltà di Architettura dell’Aquila. Stava preparando l’esame di composizione. È morta abbracciata ai suoi disegni. Restavano di lei quel pacchetto di fogli. Era la prova grafica per la costruzione di una scuola materna con la forma di un libro, perché una casa dei bambini è una cosa da sfogliare, ora dopo ora.
Ma è anche una casa da proteggere, come accade per la copertina in un libro. L’architettura può farlo? Giulia ne era convinta e aveva disegnato un asilo protetto da un tetto come una copertina, con il dorso che si piega. La scossa le ha impedito di fare i calcoli delle forze e dei volumi degli ambienti. Quel disegno è passato per molte mani, finché un giorno è arrivato in Trentino.
Alla Protezione civile qualcuno aveva intuito la potenza di un foglio che è come una reliquia di una vita che non c’è più, ma che può tornare a vivere almeno nella memoria. Altri ingegneri e architetti hanno sviluppato l’idea di Giulia, che è diventata un progetto.
Sarà il nuovo asilo di Onna, costruito in legno del Trentino. Verrà realizzato con i soldi raccolti da Bruno Vespa durante le sue trasmissioni.
