Bernardo Provenzano tenta il suicidio in carcere. Ma si sospetta simulazione

11 Maggio 2012   11:11  

Bernardo Provenzano, il capo indiscusso di Cosa Nostra oggi 79enne e gravemente malato, ha tentato di togliersi la vita la notte tra mercoledì e giovedì infilandosi un sacchetto di plastica sulla testa. Il suicidio del boss, secondo quanto è trapelato dal carcere di Parma nel quale Provenzano è rinchiuso dal 2006 (in un’area riservata del carcere, in regime di 41 bis), è stato evitato solo dal tempestivo intervento degli uomini della polizia giudiziaria.

Erano circa mezzanotte e trenta della notte tra mercoledì e giovedì quando, in uno dei controlli un poliziotto penitenziario del Gom (Gruppo Operativo Mobile), si è accorto di una stranezza, riuscendo così ad evitare il suicidio. In ogni caso Provenzano non ha subito danni dal suo gesto tanto che non è stato neppure necessario il trasferimento in ospedale. Il dubbio del Dap: “È stata una messinscena” – Il fatto che Bernardo Provenzano abbia effettivamente cercato di togliersi la vita non convince tutti ma, al contrario, il Dap (il Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria del ministero di Giustizia) ha insinuato il dubbio che il boss possa aver solo simulato il suicidio dato che da giorni avrebbe cercato di dimostrare la sua pazzia. Il boss, secondo quanto hanno riferito fonti all’interno del Dap, è stato sottoposto di recente a perizie che hanno stabilito che è ancora in grado di intendere e di volere oltre che di partecipare ai processi per difendersi.

La sua, dunque, sarebbe stata solo una messinscena e nelle sue intenzioni non ci sarebbe stata realmente quella di mettere fine alla sua vita. Gli appelli del figlio e dei legali: “Provenzano è molto malato” – Che Bernardo Provenzano sia da anni gravemente malato (ha sofferto di un tumore alla prostata, è malato di Parkinson e un’ischemia gli avrebbe distrutto parzialmente il cervello) è stato reso noto da diverse persone vicine al capo di Cosa Nostra. Il figlio Angelo, qualche mese fa, aveva parlato delle condizioni precarie del padre in carcere nel corso di un’intervista a “Servizio Pubblico” attraverso la quale aveva chiesto delle cure adeguate per il padre e una pena da scontare in “condizioni civili”.

All’indomani della notizia del tentato suicidio è stata inoltre l’avvocato del boss, Rosalba Di Gregorio, a chiedersi perché mai sia stata lasciata una busta di plastica nella cella di un detenuto al 41 bis ritornando poi sui risultati delle perizie che danno Provenzano in salute: “A questo punto o i periti hanno visitato un altro o si doveva prestare più attenzione alla perizia”.

Fonte :fanpage.it


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