Bertolaso e la messa in sicurezza… delle "poltrone"

Colpo di coda dell'ex capo della Protezione Civile

25 Novembre 2010   22:15  

Mentre il precariato diventa una condizione di vita per più di una generazione appartenente al popolo italiano, alcune fasce sociali sembrano non essere nemmeno lontanamente toccate da tale disagio.

Dopo i successi e gli scandali che hanno coinvolto la Protezione Civile ed il suo leader Guido Bertolaso ecco quella che sarebbe l’ultima beffa fatta a danno dei terremotati dell’Abruzzo: otto milioni di euro per la stabilizzazione di 150 precari sulla base di una nuova legge che prevede ‘‘l'assunzione di personale a tempo indeterminato, mediante valorizzazione delle esperienze acquisite presso il Dipartimento dal personale titolare di contratto di collaborazione coordinata e continuativa’’.

Se ne è occupato "l'Espresso" nelle sue pagine in un articolo a cura di Marco Guzzetta che per chiarezza riassumiamo sulle nostre pagine.

A far parte di questi ‘eletti’ sono figli di magistrati e di prefetti, mogli di sottosegretari e addirittura nipoti di cardinali. Tutti benedetti da una selezione su misura che ha trasformato gli ex cococo in pianta organica.

L’organico della Protezione civile da quando Bertolaso svolge il suo compito si è addirittura triplicato passando dalle 320 unità del 2001 alle quasi le 900 di adesso, sistemando dal Giubileo in poi i figli, nipoti, familiari e amici dell'establishment istituzionale.

Basterebbe avere le parentele giuste nell'esercito o nei servizi segreti, a Palazzo Chigi o in Vaticano, al Viminale o in magistratura e si formerebbe all’interno della Protezione civile una rete di burattini che seguono i gesti del loro manovratore. Ma vediamo quelle che si delineerebbero come entrate celebri nel corso degli ultimi dieci anni. Non possiamo non cominciare da Francesco Piermarini, l'ingegnere che si è occupato dei cantieri della Maddalena, e che risulta essere cognato di Bertolaso. Seguono i dieci uomini della scorta di Francesco Rutelli, passati dalla polizia municipale di Roma al dipartimento di Palazzo Chigi, i tre supermanager dello staff del Giubileo, Agostino Miozzo, Marcello Fiori e Bernardo De Bernardinis e l’ultra-ottantenne Domenico Rivelli che arrotonda la pensione con le emergenze dei rifiuti napoletani.

L’elenco delle presunte stabilizzazioni riguarda invece:

Barbara Altomonte, moglie del sottosegretario Francesco Giro, che passa da docente di scuola superiore a dirigente del Dipartimento;

i figli di un magistrato (il giudice Rocco Colicchio) e di due funzionari della Corte dei conti, organo addetto alla vigilanza sulle spese della Protezione civile, quali, Carmen Iannacone, addetta al controllo degli atti della presidenza del Consiglio, e della segretaria generale Gabriella Palmieri;

Marco Conti, figlio di un altro giudice contabile;

Giovanna Andreozzi, chiamata dopo il sisma dell'Aquila con l'incarico di direttore generale per vigilare sugli appalti, gode anche di un servizio di navetta ad personam tra Roma Termini e gli uffici del Dipartimento e proviene dalla sezione campana della Corte, presieduta da Mario Sancetta, magistrato su cui cade più di un sospetto nell'inchiesta sulla ‘Cricca’ per le relazioni con Angelo Balducci;

nella magistratura, tra gli assunti c'è Giovanni De Siervo, figlio del vicepresidente della Consulta Ugo, che era entrato come precario con l'ordinanza per l'esondazione del Sarno ed ora è fisso al reparto "relazioni con gli organismi internazionali";

Carola Angioni, figlia del pluridecorato generale Franco, capo della missione italiana in Libano ed ex parlamentare Pd, è entrata come collaboratrice per l'emergenza traffico di Napoli ed è passata ordinanza dopo ordinanza ai temporali del Veneto, distratta da qualche puntata in Croazia come ambasciatrice del dipartimento;

Marta Sica, figlia del vicesegretario generale di palazzo Chigi;

la nipote del cardinale Achille Silvestrini;

la figlia del prefetto Anna Maria D'Ascenzo, (ex capo del dipartimento dei vigili del fuoco);

la figlia del colonnello Roberto Babusci (una volta responsabile del centro operativo aereo della Protezione civile);

ed infine tutti i parenti illustri, legati all'ex presidente Rai Ettore Bernabei, al sindacalista della presidenza del Consiglio Mario Ferrazzano e a Giuseppina Perozzi, capo del personale di palazzo Chigi.

Contro tali metodi selettivi i sindacati hanno presentato un ricorso che verrà discusso a febbraio prossimo di fronte al Tar del Lazio, ma considerando i tempi dei tribunali italiani se anche fosse accettato la casta privilegiata continuerà ancora per molto ad intascare pingui stipendi.

Abruzzo24ore.tv sarà oggi a Palazzo Chigi per la conferenza stampa di Gianni Chiodi, Gianni Letta e Franco Gabrielli e non potremo esimerci dal chiedere conferma al nuovo Capo della Protezione Civile di questa operazione di "stabilizzazione" e dei costi che comporterà all'erario.

Emanuela Bruschi


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