Bertolaso, non si chiami fatalità ciò che poteva essere evitato

Le confessioni del capo della Protezione Civile

18 Settembre 2009   09:22  

''La classe dirigente di cui sono parte non ha saputo evitare tanti lutti''. A scriverlo e' Guido Bertolaso, commissario straordinario per il terremoto dell'Abruzzo, in una lettera pubblicata integralmete dal settimanle Left, oggi in edicola.

Nella lettera inviata al padre di una vittima del terremoto de L'Aquila, il capo della Protezione Civile parla di ''omissioni colpose'' e di ''irresponsabilita' colpevoli''.

Ma il commissario straordinario, spiega una nota della rivista, non fa i nomi e cognomi e si accende la protesta dei parenti lasciati soli.

''Mi assumo la piena responsabilita' di cio' che ho fatto e che faccio, insieme a quelle di chi non ha fatto - denuncia Bertolaso nella email - e non ha assunto responsabilita' quando doveva farlo per evitare la morte di persone innocenti''.

Sul banco degli imputati finisce un'intera ''classe dirigente che - si legge nella lettera pubblicata da Left - non ha saputo fare cio' che era possibile per evitare lutti e dolori a tante, troppe persone''. E conclude: ''E' giusto che non si chiami fatalita' o disgrazia cio' che poteva essere evitato''.


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