Bertolaso su Haiti: 'Pronti ad esportare modello Abruzzo'

Così il capo della Protezione Civile

14 Gennaio 2010   13:46  

"E' troppo presto per capire se l'esperienza messa a punto dalla Protezione Civile in Abruzzo potra' essere utile anche ad Haiti, perche' al momento la priorita' e' quella di garantire i soccorsi e dare una mano a decine di migliaia di persone disperate e prive di tutto.

Ma appena la situazione sara' piu' sotto controllo siamo pronti a mettere a disposizione di tutto il mondo, e degli haitiani in particolare, l'esperienza nell'ambito della ricostruzione che abbiamo acquisito". Ai microfoni di CNRmedia, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, parla del catastrofico terremoto di martedi'.

"Nell'isola - spiega - si stanno organizzando i soccorsi ma tutto e' reso piu' difficile dal fatto che l'aeroporto sta riprendendo a funzionare solo ora sotto la gestione americana e che manca un coordinamento dei soccorsi".

Escluso l'intervento delle unita' cinofile e di coloro che sono specializzati nel ritrovare le persone sotto le macerie ("perche' arriverebbero troppo tardi"), il capo della Protezione civile ricorda che "si puo' resistere sotto le macerie dalle 48 alle 72 ore. Sta gia' volando verso Haiti un ospedale da campo con un team di medici specializzati nella traumatologia e in medicina d'urgenza, abbiamo una squadra di 12 tecnici di vigili del fuoco, Croce Rossa e del nostro dipartimento che stanno atterrando ad Haiti per valutare dove installare l'ospedale da campo e coordinare i soccorsi".

Bertolaso sottolinea anche "il rischio che scoppino epidemie e che ci siano problemi per la distribuzione del cibo ai sopravvissuti e si creino disordini tra la popolazione dell'isola. Tra qualche giorno la popolazione sara' in cerca di risposte per quanto e' accaduto, montera' la rabbia e sara' una situazione molto difficile da gestire". (AGI)


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