Non è stato un bello spettacolo quello a cui si assistito ieri a palazzo dell'Emiciclo. Nove interminabili ore di rinvi, vertici, scambi di accuse tra maggioranza e opposizione, nessuna certezza nè tanto meno concordia sull'entità della variazione di bilancio da approvare, strane voci in merito a misteriosi emendamenti da infilare di straforo, come quello che intende a istituire un albo dei portaborse in vista di una loro progressiva stabilizzazione.
Un caos davvero poco produttivo. Negli ultimi minuti utili prima dello scioglimento del consiglio, si è riuscito ad approvare solo un subemedamento del consigliere Aceto che vieta mutamenti di destinazione d'uso a fabbricati industriali e artigianali ubicati nell'area industriale delle cartiere Burgo.
Una norma ad hoc che per qualcuno potrà essere impugnata, ma intanto va incontro alla richiesta dei lavoratori della Burgo, che ieri hanno fatto pesare in aula la loro minacciosa presenza.
In attesa del consiglio di martedi prossimo si terrà domani a palazzo dell'Emiciclo alle ore 11.00 una riunione tecnica con l'assessore al bilancio D'Amico e i rappresentati dei gruppi consiliari, per decidere finalmente un ordine del giorno condiviso, da approvare senza il rischio di replicare il poco edificante spettacolo di ieri. Una svolta di metodo già avviata ieri sera.
Questi i punti su cui si dovrebbe trovare un accordo: stanziamento di 7 milioni di euro per svolgere le elezioni, approvazione di un emendamento volto alla stabilizzazione dei precari della regione e della Asl, e promozione per circa 500 dipendenti regionali, per liberare posti ai nuovi arrivati. Ma ci sono due nodi da risolvere. Il primo: quali precari della regione e con quali requisiti? Il secondo dubbio: sui precari della Asl chi deve decidere, la Regione o il commissario straordinario Redigolo?
Torna poi nel cassetto la lunga lista della variazione di cassa, che contiene aumenti di stanziamento e corrispettivi tagli . L'intenzione è quella di approvare solo una variazione in bilancio formato bonsai, con i seguenti punti considerati davvero urgenti e indifferibili: contributo di un milione di euro per le comunità montane, fondi dovuti ai comuni e per l'edilizia scolastica, al fine di non perdere i finanziamenti statali, ripristino di fondi precedentemente tagliati agli enti culturali abruzzesi. Ma non solo escluse altre sorprese e conseguenti polemiche.
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