Operazione "Acque agitate": tre arresti nell'area vestina per spaccio di cocaina, tra cui un vigile del fuoco e un ex militare.
Nell'ambito di un'operazione antidroga condotta dai carabinieri di Penne, sono stati eseguiti tre arresti con l'accusa di detenzione e spaccio di cocaina. Tra gli arrestati, un vigile del fuoco di 51 anni, accusato di numerose cessioni di droga, e un ex carabiniere di 52 anni, finito ai domiciliari. Le indagini, avviate lo scorso aprile sotto la direzione dell'Aliquota Operativa e chiamate "Acque agitate", hanno evidenziato un giro di spaccio che coinvolgeva anche luoghi vicini alla caserma dove il vigile prestava servizio. L'uomo, ritenuto un punto di riferimento per i consumatori locali, avrebbe effettuato vendite anche durante il turno di lavoro, sfruttando spazi come il parcheggio vicino alla caserma e la sua abitazione.
Il vigile avrebbe agito con la collaborazione dell'ex carabiniere, che supportava la consegna e vendita delle dosi, circostanza che ha portato anche per lui agli arresti domiciliari. Un episodio significativo è legato a una conversazione intercettata: il vigile cercava di acquistare una "mezza chilata" di cocaina, portando all'arresto di un altro individuo coinvolto.
A giugno, l'uomo fu trovato con sette dosi di droga, attrezzature per il confezionamento e più di 20 mila euro in contanti, confermando le accuse di spaccio. L'operazione ha causato forte preoccupazione nei centri locali, dando origine al nome "Acque agitate". Inoltre, al vigile è contestata anche un'estorsione: minacciò un debitore di rivelare il debito ai genitori se non avesse pagato. Questo, unito alla sua posizione riconosciuta, ha sottolineato il suo potenziale per influenzare le prove e intimidire i coinvolti.