Blow car: un prototipo abruzzese per il terzo millennio

02 Ottobre 2010   14:30  

ll suo nome è Blow Car. Tradotto: auto gonfiabile. Nata dagli studi dell'architetto Dario Di Camillo, imprenditore di Collecorvino in provincia di Pescara, e fornitore ufficiale del Gruppo Fiat per il design, la Blow Car è un «concept» innovativo molto affidabile e sicuro.

L'auto del futuro, così è stata chiamata, verrà prodotta a Penne, e darà lavoro a molti giovani vestini; il prototipo sarà pronto entro la fine di questo mese. Il costo di una Blow Car, secondo i promotori dell'iniziativa (è in fase di costituzione una società di capitali), varia da 11 mila a 16 mila euro, a seconda delle tre possibili motorizzazioni: endotermica, ibrida o elettrica, con velocità massima di 50 chilometri orari. L'auto potrà essere guidata con la patente A.

Il progetto è stato presentato, ieri pomeriggio, nella sede pennese di Confindustria Pescara, alla presenza di Luigi Di Giosaffatte (direttore di Confindustria Pescara), del presidente del gruppo Giovani imprenditori, Alessandro Addari e Paolo Verrocchio, presidente della sezione Meccatronica.

I rivestimenti esterni della micro-car saranno realizzati con dei cuscini d'aria che sostituiranno la tradizionale carrozzeria, mentre l'intero abitacolo e la meccanica saranno protette da una struttura resistiva ridotta all'essenziale, perfettamente in grado di garantire la totale sicurezza i passeggeri.

Rimane da chiedersi se e quando verrà prodotta in larga scala, e soprattutto quale casa automobilistica si prenderà la briga di realizzarla di serie. Resta il fatto però che la tutela dell'ambiente, oltre a passare attraverso l'idrogeno e la propulsione elettrica, da questo momento ha un altro grande protagonista: l'aria.

«Il terremoto in Abruzzo mi ha fornito l'idea per realizzare la Blow Car», racconta Dario Di Camillo, 58 anni, architetto e imprenditore nel settore della progettazione di interni auto e del design dei motori. «Tentare un possibile trasferimento tecnologico in Abruzzo mi è sembrato un modo partecipativo alla tragedia del terremoto che potesse dare una piccola ma concreta opportunità per favorire l'innovazione e rimuovere un sistema fermo, cristallizzato».

Chi e come finanzierà il progetto? «Il progetto Blow Car», annuncia Di Camillo, «sarà finanziato essenzialmente dalla nuova società; ad oggi la Blow car è solo un marchio, prossimamente dovrà diventare il nome della nuova società, dove appunto le quote sono in via di definizione. Abbiamo comunque sviluppato un articolato business-plan dove la parte finanziaria è uno dei cardini dell'accordo e prudenzialmente il finanziamento della new-co è previsto a totale carico dei soci con la partecipazione di istituti di credito, confidiamo naturalmente nella partecipazione ai bandi Por Fers ed altre forme di finanziamento pubblico».

L'auto sarà realizzata in Abruzzo: lo stabilimento principale sarà a Penne.
«La dislocazione produttiva principale, parliamo soprattutto dell'area dell'assemblaggio dei macro componenti, sarà allocata nell'area vestina», spiega il progettista. «Per i primi due anni utilizzeremo una scocca motorizzata acquisita da una azienda internazionale, con power train e servizi funzionali principali già installati, tutto questo per contenere i costi iniziali delle attrezzature produttive ed avere il tempo e le risorse finanziarie necessarie per sviluppare un telaio ed un sistema power train tutto italiano».

di Gilberto Petrucci per Il Centro.it

 


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