Bocciati emendamenti sulle tasse. L'ira di Lolli

21 Luglio 2009   19:28  

Giovanni Lolli, deputato aquilano del Pd, giudica "gravissimo" il fatto che "nonostante le solenni promesse di Silvio Berlusconi" siano stati respinti, nell'esame del decreto anti-crisi alla Camera, gli emendamenti "con cui chiedevamo il rinvio della restituzione delle tasse sospese per tutti i cittadini delle zone colpite dal sisma". "Non è bastata - si rammarica Lolli - la protesta ferma e decisa del Sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, non sono bastate le lettere, i comunicati dei comitati, le tantissime voci degli aquilani, non è bastato il nostro lavoro in Parlamento per spiegare le ragioni dei cittadini". Il risultato, conclude Lolli, è che "la città dell'Aquila e i suoi cittadini vengono abbandonati a loro stessi in un modo che non ha precedenti nella storia del nostro paese. Unica nota importante in questa drammatica situazione è l'approvazione dell'emendamento di cui sono primo firmatario che proroga la cassa integrazione per le due aziende dell'Aquila e di Sulmona della Finmek"

De Angelis stavolta non si allinea

"Malgrado le dichiarazioni fatte in piu' occasioni dal Presidente Berlusconi e che erano in totale sintonia con gli emendamenti da noi presentati in commissione bilancio per richiedere il posticipo del versamento dei tributi per le zone colpite dal sisma, i rappresentanti del governo non hanno ritenuto opportuno inserire le nostre sollecitazioni all'interno del maxiemendamento al provvedimento anticrisi". Lo afferma in una nota il parlamentare del Pdl, marcello de Angelis. "Provvedimento - aggiunge -che effettivamente ha subito, in molti giorni di duro lavoro in commissione, aggiunte e modifiche che ne hanno stravolto il contenuto iniziale. Pertanto ci troviamo nelle condizioni di chiedere al Presidente Berlusconi di prendere personalmente l'iniziativa, varando al piu' presto, un'ordinanza che posticipi il versamento dei contributi in modo da dare maggiore tranquillita' ai cittadini e alle attivita' produttive del nostro territorio. Accogliamo - conclude - con sollievo le rassicurazioni date in tal senso al Presidente Chiodi dal Presidente del Consiglio.

Franceschini: il governo offende l'Abruzzo

"Berlusconi giovedì in una conferenza stampa all'Aquila aveva detto che le vittime del terremoto non avrebbero dovuto restituire da gennaio le tasse non pagate. Con l'approvazione del decreto anti-crisi (in commissione alla Camera, ndr) abbiamo scoperto che si trattava dell'ennesima falsità", dice Dario Franceschini, segretario del Pd. "Il governo e il presidente del Consiglio - aggiunge - per fare cassa, noncuranti delle condizioni in cui si trovano gli aquilani, si sono rimangiati la parola chiedendo di restituire, già a partire da gennaio e in 24 rate, le tasse oggi sospese. Gli aquilani per due anni pagheranno 23 milioni di euro di tasse in più ogni mese per un totale di 513 milioni di euro". Si tratta, prosegue Franceschini, "di una decisione grave e irresponsabile che rischia di uccidere le possibilità di ripresa della città. E' una cosa assurda visto che fino ad oggi in caso di terremoto si prevedeva che la restituzione dei tributi sospesi venisse dilazionata negli anni e in una percentuale fortemente ridotta.Una vergogna: in pratica gli aquilani pagheranno oltre un quarto del decreto anti-crisi


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