Bollette a 28 giorni, ipotesi cartello, Antitrust avvia indagini

16 Febbraio 2018   09:46  

L'Antitrust avvia un'istruttoria nei confronti delle società Tim, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell’associazione di categoria Assotelecomunicazioni - Asstel per accertare se tali imprese abbiano stretto un'intesa coordinando la propria strategia commerciale dopo lo stop alle fatture telefoniche a 28 giorni.

Secondo l’ipotesi istruttoria, "il coordinamento suddetto è sfociato da ultimo nell’adozione di pressoché identiche modalità di attuazione dell’obbligo" introdotto dalla legge 172 del 2017 "per gli operatori di servizi di comunicazione elettronica di prevedere per i contratti stipulati una cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi su base mensile o di multipli del mese".

"Fastweb, Tim, Vodafone e Wind Tre hanno, infatti, comunicato quasi contestualmente ai propri clienti che, in ottemperanza al suddetto obbligo, la fatturazione delle offerte e dei servizi sarebbe stata effettuata su base mensile e non più di quattro settimane e di voler attuare di conseguenza una variazione in aumento del canone mensile per distribuire la spesa annuale complessiva su 12 mesi, anziché 13" si legge nella nota dell'Agcm.

Il supposto coordinamento tra Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre "sarebbe finalizzato a preservare l’aumento dei prezzi delle tariffe determinato dalla iniziale modifica della periodicità del rinnovo delle offerte (da mensile a quattro settimane), e a restringere al contempo la possibilità dei clienti-consumatori di beneficiare del corretto confronto concorrenziale tra operatori in sede di esercizio del diritto di recesso" sottolinea l'Antitrust. "Per raggiungere tale finalità, i quattro operatori avrebbero concertato la variazione delle condizioni contrattuali comunicate ai propri clienti in ottemperanza agli obblighi normativi" osserva.

Il provvedimento di avvio dell’istruttoria non esclude la possibilità che l’intesa tra gli operatori telefonici abbia una durata e una portata più ampia e risalga all’introduzione stessa della cadenza delle quattro settimane dei rinnovi e all’incremento del prezzo unitario delle prestazioni offerte che ne è conseguito.

Nella giornata di oggi, i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi delle società interessate e presso l’associazione di categoria, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, ricorda la nota spiegando che il procedimento si concluderà entro il 31 marzo 2019.

ASSTEL - Assotelecomunicazioni- Asstel, "sta prestando la massima collaborazione alle autorità, nella consapevolezza di essere estranea a qualunque pratica anticoncorrenziale". Lo afferma l'associazione delle imprese delle Tlc in merito all’ispezione disposta dall’Agcm in corso presso i propri uffici.

TIM - Tim "ribadisce di aver sempre operato nel rispetto della normativa vigente garantendo la piena collaborazione a tutte le Autorità di settore e la massima trasparenza ai propri clienti". E' quanto si legge in una nota dell'operatore in merito all'avvio del procedimento istruttorio dell’Antitrust.

Tim "esclude categoricamente che ci sia stato qualsiasi coordinamento della propria strategia commerciale con altri operatori anche in merito alle modalità e alle tempistiche di ottemperanza alla legge 172/2017 che, peraltro, impone a tutto il mercato di adottare, entro il 5 aprile 2018, la cadenza di di fatturazione mensile per i servizi di rete fissa e mobile" conclude la nota.

WIND - "Wind Tre, nel corso dell'ispezione odierna disposta dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha fornito, con la massima collaborazione, tutte le informazioni richieste. L'azienda conferma di essere estranea a qualunque pratica anticoncorrenziale". E' quanto si legge in una nota dell'operatore.

Wind Tre sottolinea che "nel corso dell'ispezione odierna disposta dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), ha fornito, con la massima collaborazione, tutte le informazioni richieste". L'azienda conferma di aver "pienamente rispettato le disposizioni di legge e di essere estranea a qualunque pratica anticoncorrenziale".

FASTWEB - Fastweb ''collaborerà, come ha sempre fatto, con l'Agcm e di aver fornito tutte le informazioni richieste'' e ribadisce la sua ''totale estraneità’ a qualunque ipotesi di pratica collusiva e conferma di essersi adeguata a quanto previsto dalle disposizioni di legge''. E' quanto si legge in una nota della società. In merito all'introduzione della fatturazione a 4 settimane Fastweb rileva, in ogni caso, come Agcom avesse segnalato ad Agcm già nel 2015 una possibile intesa tra i principali operatori, Tim, Vodafone e Wind, che nel giro di poche settimane avevano introdotto gli stessi aumenti e con le stesse modalità. L'Agcm all'epoca, si legge nella nota, ''non rilevo' alcuna criticità. Come comunicato alla stessa Agcm a febbraio 2017, Fastweb si e’ trovata a doversi adeguare, due anni dopo, a quello che era diventato ormai uno standard di mercato, anche alla luce del sostanziale assenso da parte delle Autorità’ competenti alle manovre degli altri operatori'', conclude Fastweb.

I CONSUMATORI - I consumatori plaudono alle ispezioni. "Ottima notizia, basta con i soprusi perpetuati dalle compagnie telefoniche" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Abbiamo presentato ormai decine di esposti tra Antitrust e Autorità delle comunicazioni sulla questione delle bollette a 28 giorni. Non è pensabile che tutte, o quasi, stiano magicamente aumentando le tariffe, guarda caso, dell'8,6%. E' ora, poi, che finalmente si rimborsino gli utenti e che le compagnie stornino quanto hanno indebitamente incassato a partire dal 23 giugno 2017" conclude Dona.



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