Bonifica siti contaminati, Caramanico: “Stanziati oltre 14 milio

06 Giugno 2007   12:59  
In Abruzzo ci sono 361 discariche abusive, 337 siti abbandonati e 77 siti industriali dimessi. Sono questi i dati ottenuti in seguito a un rilevamento regionale effettuato nel 2002 e comunicati stamane dall’assessore all’Ambiente, Franco Caramanico, nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede della Regione Abruzzo per presentare il convegno “Bonifica dei siti inquinati. La situazione della Regione Abruzzo. Tra procedure d’infrazione e nuove politiche ambientali”, in programma venerdì 8 giugno all’aeroporto d’Abruzzo. Dall’incontro è emerso che per bonificare tutti i siti sarebbero necessari 150 milioni di euro. A fronte di questa cifra la Regione ha previsto un finanziamento di 6 milioni nell’ambito del Piano triennale ambientale per le discariche dimesse, di cui 1,5 milioni di euro solo per le analisi e le indagini preventive. E’ presente, inoltre, nell’ultima Finanziaria regionale, un fondo di rotazione per i Comuni di 4,5 milioni euro, destinati allo smaltimento e alla rimozione dei rifiuti, mentre una delibera della Giunta, che fa riferimento al Testo unico per la gestione dei rifiuti, ha stanziato ulteriori 3,5 milioni di euro, per un totale complessivo di 14 milioni da destinare alla bonifica dei siti. “Non risolveremo certo tutti i problemi – ha spiegato Caramanico - ma è già un bel passo avanti e rappresenta anche un’inversione di tendenza rispetto al passato. Per quanto riguarda, poi, le discariche di Bussi e Piano D’Orta, venute recentemente alla luce, ritengo che questa ‘scoperta’sia un fatto positivo, perché significa che forse è finita una fase caratterizzata da un clima di omertà e che si inizia a fare chiarezza. Forse la mentalità sta cambiando e la cura dell’ambiente inizia a essere vista come tutela della salute dei cittadini, i quali devono sapere se vivono in un ambiente sano”. Infine l´assessore ha rivolto un appello anche al mondo imprenditoriale “perchè sia sempre più competitivo nell´ambito delle certificazioni ambientali, una mentalità nuova per poter sperare in un cambiamento e in una maggiore trasparenza”. Alla conferenza stampa erano presenti anche Carlo Frutti, presidente dell´Associazione nazionale difesa del suolo, Oscar Moretti, presidente dell’Ordine dei geologi abruzzesi, e Franco Capomizzi, responsabile dell’Ufficio attività tecniche della Regione. “E’ essenziale – ha detto Frutti – un maggior coinvolgimento dell’opinione pubblica nelle scelte legate alla politica ambientale, scelte che devono essere condivise dalle istituzioni pubbliche al fine di garantire una migliore qualità della vita e la certezza di un territorio sano, anche portando avanti studi approfonditi sul monitoraggio del suolo”. Dello stesso parere anche Moretti, che ha auspicato un confronto serrato, omogeneo e costruttivo tra istituzioni e categorie professionali su tutte le problematiche ambientali. Nel suo intervento Campomizzi ha fornito, invece, un aggiornamento dei dati rispetto alla rilevazione del 2002, sottolineando che “a parte le discariche di Bussi e Piano D’Orta, sfuggite alla rilevazione, solo uno dei 361 siti presi in esame risulta abusivo. I restanti 360 sono per lo più discariche comunali dismesse, depositi incontrollati o siti abbandonati. In ogni caso per 300 di essi il problema è stato già risolto o è vicino alla soluzione”. Campomizzi ha poi concluso rendendo noto che la Giunta regionale ha emanato una recente direttiva che obbliga chi lascia un sito, al momento della dismissione di un´azienda e in caso di cambio di destinazione d´uso, di emettere un certificato di qualità ambientale. Valentina Tenaglia

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