BIONOTIZIE - Queste le ultime news sul mondo del biologico selezionate dalla newsletter dell'Aiab
Coldiretti:
In Italia quasi 8 milioni di consumatori bio. Aumentano del 23%
Il
2008 fa registrare un vero boom per i consumatori abituali di
alimenti biologici che aumentano in percentuale del 23% e sono ormai
quasi 8 milioni, mentre ben 7 italiani su 10 hanno inserito prodotti
bio nel carrello della spesa almeno occasionalmente. E' quanto emerge
da un'analisi Coldiretti-Swg in un settore dove l'Italia ha
conquistato la leadership produttiva a livello europeo con oltre un
milione di ettari coltivati e circa cinquantamila imprese agricole
coinvolte. Si tratta di un settore di punta del Made in Italy
agroalimentare poiché in Italia, precisa la Coldiretti, si trovano
un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della
superficie bio dell'Unione, superando il milione di ettari con 49.859
imprese agricole. A sost enere il consumo di prodotti biologici, è
la ricerca di sicurezza alimentare con il ripetersi di emergenze, dal
maiale irlandese alla diossina al latte cinese alla melamina, ma
anche il diffondersi di stili di vita più attenti all'ambiente, che
la crisi non sembra intaccare. Peraltro, precisa l'organizzazione
degli agricoltori, esiste un segmento crescente di consumatori che
non si accontenta di consumare biologico ma preferisce quello locale
che non deve essere trasportato per lunghe distanze con mezzi di
trasporto inquinanti prima di giungere in tavola. A trainare la
crescita del bio ci sono i prodotti ortofrutticoli freschi e
trasformati (+18,4%), i prodotti per l'infanzia (+17,6%) e i
lattiero-caseari (+5,7%), che sono stati più recentemente oggetto di
scandali alimentari, secondo elaborazioni Coldiretti su dati ismea
relativi ai primi sei mesi del 2008. (Adnkronos)
Puglia.
Ancora una intimidazione alla cooperativa bio di Libera Terra
A
Mesagne, in provincia di Brindisi, a distanza di un anno dalla
nascita della Cooperativa Libera Terra che lavora sui beni confiscati
alla Sacra corona unita, i suoi soci sono ancora oggetto di
intimidazioni. Il loro lavoro alle mafie da fastidio ed è un
problema, è evidente. L’ultimo avvertimento in ordine di tempo è
giunto la notte fra venerdì e sabato scorso. Un socio della
cooperativa ha trovato sulla sua auto, la cui serratura è stata
forzata, un bigliettino dal significato inequivocabile e, in gergo
mafioso, invita a “non dare fastidio” perché tanto “sappiamo
chi siete e dove siete”. L’intimidazione giunge nel giorno del
primo compleanno di “Terre di Puglia” fondata proprio il 31
gennaio del 2008, cooperativa del progetto Libera Terra promosso
dall'Associazione Libera e che opera su buona parte della provincia
di Brindisi, da Torchiarolo a San Pietro Vernotico, da San Pancrazio
Salentino a Mesagne. Cittadine «calde», alcune delle quali nel
pieno della ripresa di un’attività criminale di «rilievo» come
la definiscono gli inquirenti negli ultimi tempi. Rispetto
all'impegno delle cooperative in Puglia, l'Ufficio di Presidenza di
Libera, ha parlato di buoni frutti che hanno dato “dignità e
giustizia per quelle terre, abbandonate per anni, oggi produttive e
testimoniate dai tarallini, friselline, pomodori secchi e passata e
la realizzazione di 88mila bottiglie di vino-biologico previste per
il 2009». (Articolo 21)
Obama
annuncia misure per agricoltura di qualità e per il biologico
Barack
Obama rilancia l'agricoltura negli Usa, decidendo di premiare subito
coloro che definisce “la pietra angolare della democrazia
americana”. Il suo programma per migliorare la vita in campagna
infatti prevede nuovi servizi, la costruzione di infrastrutture
logistiche e di comunicazione, incentivi per medici, insegnanti e
giovani che vogliono tornare alla terra. A tutto questo si aggiungono
gli aiuti per la produzione di energia eolica e solare che non
possono di certo mancare nella prospettiva ecosostenibile del nuovo
corso alla Casa Bianca. Ma Barack Obama non si ferma qui: propone
anche l’innovativa (per gli Stati Uniti) introduzione di un marchio
DOC per i prodotti alimentari americani sullo stile di quelli
europei. E incentivi all’agricoltura e agli allevamenti biologici
per rendere felice quella parte di elettor ato che l’ha votato
perché stufa di non sapere cosa mangia. E infine e soprattutto il
guru di Chicago, in una società agricola come quella statunitense
dominata dalle multinazionali dell’alimentare, prevede il sostegno
dei piccoli contadini, il cuore più disperato dell’America della
grande depressione del ’29. Stare dalla parte del consumatore e del
produttore nello stesso tempo è la sfida accettata dalla nuova
amministrazione che ha però qualche problema dialettico da superare.
Se infatti il mondo si nutre a costi bassi lo deve non ai piccoli
proprietari ma alle medie e grandi imprese. Le uniche infatti che
sono riuscite ad ammortizzare i costi della rivoluzione agricola
meccanizzata degli ultimi sessanta anni e nello stesso tempo a fare
arrivare nei piatti degli occidentali così tanto cibo a basso costo
da rendere l’obesità una piaga sociale. (Affari italiani.it)
Ue.
Ok a etichetta con provenienza olive. Soddisfatta
Coldiretti
Finalmente in Europa non
sarà più possibile spacciare come Made in Italy l’extravergine
ottenuto da miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e
tunisine senza alcuna informazione per i consumatori. E’ quanto
afferma con soddisfazione la Coldiretti nel sottolineare che il
Comitato di gestione olio di oliva della Commissione europea ha
approvato la modifica al regolamento 1019/02 riguardante
l’etichettatura dell’olio di oliva. Si tratta di una storica
svolta per l’Unione Europea che - sottolinea la Coldiretti -
interpreta il bisogno di sicurezza e trasparenza dei cittadini.
L'estensione dell'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle
olive impiegate nell'extravergine in tutti i paesi europei è -
sottolinea la Coldiretti - una risposta coerente alla necessità di
garantire la trasparenza alle scelte di a cquisto dei consumatori
comunitari e di combattere le truffe. Una necessità per un paese
come l’Italia che nel 2008 - stima la Coldiretti - ha importato
circa 500 milioni di chili di olio di oliva che in assenza di
etichettatura si “confondono” con la produzione nazionale che è
stata pari a poco piu’ di 600 milioni di chili.Con il via libera
del comitato di gestione - precisa la Coldiretti - si può completare
l’iter di approvazione del regolamento comunitario che entra in
vigore il primo luglio mentre nel frattempo resta vigente a livello
nazionale il decreto ministeriale pubblicato sulla gazzetta ufficiale
del 18 ottobre 2007 che ha imposto in Italia l’obbligo di
etichettatura dell’olio extra vergine di oliva. (Coldiretti)