Boom bioconsumatori, norme EU sull' olio, Libera Terra minacciata

BIONOTIZIE

07 Febbraio 2009   13:30  

BIONOTIZIE - Queste le ultime news sul mondo del biologico selezionate dalla newsletter dell'Aiab

Coldiretti: In Italia quasi 8 milioni di consumatori bio. Aumentano del 23%
Il 2008 fa registrare un vero boom per i consumatori abituali di alimenti biologici che aumentano in percentuale del 23% e sono ormai quasi 8 milioni, mentre ben 7 italiani su 10 hanno inserito prodotti bio nel carrello della spesa almeno occasionalmente. E' quanto emerge da un'analisi Coldiretti-Swg in un settore dove l'Italia ha conquistato la leadership produttiva a livello europeo con oltre un milione di ettari coltivati e circa cinquantamila imprese agricole coinvolte. Si tratta di un settore di punta del Made in Italy agroalimentare poiché in Italia, precisa la Coldiretti, si trovano un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell'Unione, superando il milione di ettari con 49.859 imprese agricole. A sost enere il consumo di prodotti biologici, è la ricerca di sicurezza alimentare con il ripetersi di emergenze, dal maiale irlandese alla diossina al latte cinese alla melamina, ma anche il diffondersi di stili di vita più attenti all'ambiente, che la crisi non sembra intaccare. Peraltro, precisa l'organizzazione degli agricoltori, esiste un segmento crescente di consumatori che non si accontenta di consumare biologico ma preferisce quello locale che non deve essere trasportato per lunghe distanze con mezzi di trasporto inquinanti prima di giungere in tavola. A trainare la crescita del bio ci sono i prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati (+18,4%), i prodotti per l'infanzia (+17,6%) e i lattiero-caseari (+5,7%), che sono stati più recentemente oggetto di scandali alimentari, secondo elaborazioni Coldiretti su dati ismea relativi ai primi sei mesi del 2008. (Adnkronos)


Puglia. Ancora una intimidazione alla cooperativa bio di Libera Terra
A Mesagne, in provincia di Brindisi, a distanza di un anno dalla nascita della Cooperativa Libera Terra che lavora sui beni confiscati alla Sacra corona unita, i suoi soci sono ancora oggetto di intimidazioni. Il loro lavoro alle mafie da fastidio ed è un problema, è evidente. L’ultimo avvertimento in ordine di tempo è giunto la notte fra venerdì e sabato scorso. Un socio della cooperativa ha trovato sulla sua auto, la cui serratura è stata forzata, un bigliettino dal significato inequivocabile e, in gergo mafioso, invita a “non dare fastidio” perché tanto “sappiamo chi siete e dove siete”. L’intimidazione giunge nel giorno del primo compleanno di “Terre di Puglia” fondata proprio il 31 gennaio del 2008, cooperativa del progetto Libera Terra promosso dall'Associazione Libera e che opera su buona parte della provincia di Brindisi, da Torchiarolo a San Pietro Vernotico, da San Pancrazio Salentino a Mesagne. Cittadine «calde», alcune delle quali nel pieno della ripresa di un’attività criminale di «rilievo» come la definiscono gli inquirenti negli ultimi tempi. Rispetto all'impegno delle cooperative in Puglia, l'Ufficio di Presidenza di Libera, ha parlato di buoni frutti che hanno dato “dignità e giustizia per quelle terre, abbandonate per anni, oggi produttive e testimoniate dai tarallini, friselline, pomodori secchi e passata e la realizzazione di 88mila bottiglie di vino-biologico previste per il 2009». (Articolo 21)


Obama annuncia misure per agricoltura di qualità e per il biologico
Barack Obama rilancia l'agricoltura negli Usa, decidendo di premiare subito coloro che definisce “la pietra angolare della democrazia americana”. Il suo programma per migliorare la vita in campagna infatti prevede nuovi servizi, la costruzione di infrastrutture logistiche e di comunicazione, incentivi per medici, insegnanti e giovani che vogliono tornare alla terra. A tutto questo si aggiungono gli aiuti per la produzione di energia eolica e solare che non possono di certo mancare nella prospettiva ecosostenibile del nuovo corso alla Casa Bianca. Ma Barack Obama non si ferma qui: propone anche l’innovativa (per gli Stati Uniti) introduzione di un marchio DOC per i prodotti alimentari americani sullo stile di quelli europei. E incentivi all’agricoltura e agli allevamenti biologici per rendere felice quella parte di elettor ato che l’ha votato perché stufa di non sapere cosa mangia. E infine e soprattutto il guru di Chicago, in una società agricola come quella statunitense dominata dalle multinazionali dell’alimentare, prevede il sostegno dei piccoli contadini, il cuore più disperato dell’America della grande depressione del ’29. Stare dalla parte del consumatore e del produttore nello stesso tempo è la sfida accettata dalla nuova amministrazione che ha però qualche problema dialettico da superare. Se infatti il mondo si nutre a costi bassi lo deve non ai piccoli proprietari ma alle medie e grandi imprese. Le uniche infatti che sono riuscite ad ammortizzare i costi della rivoluzione agricola meccanizzata degli ultimi sessanta anni e nello stesso tempo a fare arrivare nei piatti degli occidentali così tanto cibo a basso costo da rendere l’obesità una piaga sociale. (Affari italiani.it)


Ue. Ok a etichetta con provenienza olive. Soddisfatta Coldiretti
Finalmente in Europa non sarà più possibile spacciare come Made in Italy l’extravergine ottenuto da miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine senza alcuna informazione per i consumatori. E’ quanto afferma con soddisfazione la Coldiretti nel sottolineare che il Comitato di gestione olio di oliva della Commissione europea ha approvato la modifica al regolamento 1019/02 riguardante l’etichettatura dell’olio di oliva. Si tratta di una storica svolta per l’Unione Europea che - sottolinea la Coldiretti - interpreta il bisogno di sicurezza e trasparenza dei cittadini. L'estensione dell'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle olive impiegate nell'extravergine in tutti i paesi europei è - sottolinea la Coldiretti - una risposta coerente alla necessità di garantire la trasparenza alle scelte di a cquisto dei consumatori comunitari e di combattere le truffe. Una necessità per un paese come l’Italia che nel 2008 - stima la Coldiretti - ha importato circa 500 milioni di chili di olio di oliva che in assenza di etichettatura si “confondono” con la produzione nazionale che è stata pari a poco piu’ di 600 milioni di chili.Con il via libera del comitato di gestione - precisa la Coldiretti - si può completare l’iter di approvazione del regolamento comunitario che entra in vigore il primo luglio mentre nel frattempo resta vigente a livello nazionale il decreto ministeriale pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 18 ottobre 2007 che ha imposto in Italia l’obbligo di etichettatura dell’olio extra vergine di oliva. (Coldiretti)

 


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