Borsacchio, Regione approva riperimetrazione. Sel e Idv: "Vergognoso". Rabbuffo: "Area ampliata"

09 Maggio 2012   10:57  

Dopo il via libera alla revisione dei confini della Riserva Naturale del Borsacchio, arrivato ieri in tarda serata, il Consiglio regionale ha approvato la modifica di alcuni articoli della Finanziaria 2012. In precedenza erano stati approvati i provvedimenti amministrativi sulla variante al piano regolatore generale del Comune di Silvi e sui piani per gli insediamenti produttivi dei Comuni di Fossa e Poggio Picenze. Tutti gli altri punti all'ordine del giorno sono stati rinviati alla seduta del 22 maggio prossimo.

SEL, VERGOGNOSO RIPERIMETRARE AREA 

"La Federazione provinciale di Sinistra Ecologia e Liberta', ritiene la decisione votata dal consiglio regionale su proposta di Rabbuffo una vergogna per l'Abruzzo, da sempre,considerata, Regione Verde d'Europa". Lo afferma il coordinatore provinciale di Teramo di Sel Tommaso Di Febo secondo il quale "la decisione passata in consiglio regionale di riperimetrare l'area della Riserva serve solo e soltanto a favorire gli speculatori e i costruttori".

"Ancora una volta - dice - si permetteranno le speculazioni edilizie e nuove colate di cemento lungo la costa e non lo sviluppo turistico, ambientale e culturale dei territori della Riserva Naturale del Borsacchio. Chi ha assunto e votato questa scellerata deliberazione in consiglio regionale di fatto sta avvantaggiando anche la societa' Medoilgas Italia spa, per l'istanza di ricerca presentata alla Regione per l'estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi.

Sinistra Ecologia e Liberta' - annuncia - Di Febo - sta definendo un piano d'azione per organizzare una manifestazione imponente per contrastare questa scellerata e vergognosa delibera di riperimetrazione votata dal consiglio regionale, coinvolgendo le associazioni ambientaliste, i cittadini e gli altri partiti che come noi si battono per la tutela dell'ambiente nei nostri territori". 

IDV, L'OBIETTIVO E' DISTRUGGERE OASI 

Il Consiglio regionale, dopo un acceso e lungo dibattito condito di aspre polemiche, ha approvato la nuova riperimetrazione della riserva del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi. "Un provvedimento condiviso da una maggioranza insolitamente compatta, che per distruggere la riserva del Borsacchio - perche' di questo si tratta - ha riservato tanta forza quanta non ne aveva mai dedicata ai problemi del lavoro, dello sviluppo, della sanita' e del sociale". E' quanto dichiara il vice Capogruppo regionale dell'IdV, Cesare D'Alessandro.

"La maggioranza di centrodestra - aggiunge - consente a pochi di fare i propri interessi, mentre molti, tanti, tantissimi cittadini, le giovani generazioni, perderanno una delle oasi faunistiche piu' belle del Mediterraneo. Tutto cio' - rileva Cesare D'Alessandro - lo dobbiamo non solo a Rabbuffo, che in Consiglio regionale rappresenta piu' il cemento che i cittadini; lo dobbiamo soprattutto a Chiodi, il quale scientemente, contro l'interesse di tutti gli abruzzesi, ha portato avanti una battaglia durata undici ore, per affermare che le riserve naturali, nella nostra regione, si possono tranquillamente togliere, dopo che ben cinque leggi ne avevano garantito l'istituzione e l'esistenza. Da questa battaglia", prosegue il consigliere Idv, "non escono sconfitti gli ambientalisti ne' i cittadini che avevano voluto e difeso il Borsacchio; escono sconfitti la buona politica e soprattutto le forze della destra, che nel nostro Paese, nella nostra Regione, vivono un rigurgito da anni '90, quando impegnarono tutta le proprie forze per impedire la creazione dei Parchi nazionali del Gran Sasso-Laga e della Maiella.

Dopo aver messo mano al Borsacchio, addirittura il Capogruppo del Pdl, Venturoni, avrebbe voluto cancellarlo del tutto, avendo presentato a tale scopo una proposta di legge, nessuna riserva, oasi o parco regionale, e' piu' al sicuro dagli interventi devastanti che possono intervenire su pressione di lobbyes chiaramente individuabili, i cui interessi mai collimano con quelli generali.

Ma noi non ci arrendiamo, ricorreremo in tutte le sedi, dal Collegio per le Garanzie Statutarie sino alla Corte Costituzionale, se ci sara' possibile, per impedire quello che consideriamo un vero scempio ambientale - conclude Cesare D'Alessandro - consumato ai danni delle generazioni piu' giovani e di tutti coloro che credono in un rapporto tra cittadino e territorio basato sul rispetto e sulla tutela di quanto la natura ci ha donato".

CARAMANICO, UN PASTICCIACCIO 

"Il modo in cui la maggioranza di centro destra ha gestito la vicenda della riserva del Borsacchio dimostra solo che le vere intenzioni del Pdl erano quelle di permettere l'edificabilita' in determinate porzioni di territorio" . Cosi' il consigliere regionale Franco Caramanico in una nota commenta l'esito della discussione conclusasi in tarda notte, aggiungendo che "l'unica via di uscita sarebbe stata quella di affrontare la discussione puntando non ad una nuova perimetrazione ma all'approvazione del Piano di Assetto naturalistico esistente, stralciando la prescrizione che prevede un aumento di cubatura di 50 mila metri cubici.

Attraverso questo strumento, opportunamente condiviso - osserva Caramanico - avremmo potuto assicurare il rispetto dei vincoli di tutela ambientale, senza precludere le legittime esigenze e necessita' di sviluppo espresse dalla cittadinanza e dalle categorie professionali. E invece abbiamo assistito a un gioco ambiguo del centro destra con un progetto di legge riscritto 5 volte, con emendamenti dove si inserivano le aree costiere e poi le si eliminava, con una discordanza tra il testo del disegno e la planimetria.

Insomma - conclue Caramanico - un pasticciaccio che aveva come unica motivazione quella di lasciare campo libera allo sfruttamento del territorio".

RABBUFFO: AREA PARCO AMPLIATA

"Ieri sera il Consiglio regionale ha approvato il progetto di legge n. 79 del 2009 che prevedeva la ridefinizione dei confini della Riserva Naturale del Borsacchio. Pertanto, dopo molti mesi, la riperimetrazione è finalmente legge. Come è noto, la proposta di riperimetrazione era non solo condivisa dai Comuni di Giulianova e Roseto degli Abruzzi e dalla Provincia di Teramo, ma voluta e sostenuta da moltissimi cittadini e varie associazioni di categoria che hanno subito per sette anni numerose ingiustizie dovute alla scelta incomprensibile di non voler mai attivare la riserva attraverso la nomina dell’ente gestore della Riserva e l’approvazione del PAN". Lo dice Berardo Rabbuffo, capogruppo Fli all'Emiciclo.

"Le misure di salvaguardia che scattano subito dopo l’istituzione di una Riserva naturale - spiega - impongono numerosi divieti che di fatto bloccano qualsiasi tipo di attività all’interno del perimetro, ma queste devono avere carattere provvisorio e di breve durata. Contrariamente a quanto previsto dalla legislazione nazionale e regionale, dette misure straordinarie sono divenute per la Riserva del Borsacchio la normalità.  

Con la nuova riperimentrazione, l’area del Parco viene addirittura ampliata, arrivando a 1150 ha circa. Perciò, tutte le bugie e le accuse dei cosiddetti ambientalisti risultano essere infondate.

Inoltre, tutte le aree di interesse faunistico e/o vegetazionale o naturalistico tanto decantate sono all’interno del perimetro approvato. Adesso sarà possibile completare il contratto di quartiere nella zona dell’Annunziata attraverso la realizzazione della centrale di teleriscaldamento ed impedendo così che il Comune di Giulianova debba rinunciare e restituire i finanziamenti ottenuti dallo Stato per questo scopo.  

Finalmente ha perso in Consiglio, grazie anche al voto favorevole del Pdl e di Claudio Ruffini, un vecchio modo ideologizzato di fare ambientalismo.

La vicenda che ci ha coinvolti sul Borsacchio apre ulteriori riflessioni. Basti pensare che in Abruzzo sui 30-35 Parchi e Riserve istituite, soltanto in uno esiste il Piano del Parco (PAN), ed il Borsacchio, come detto non fa eccezione. Bisogna interrompere quella politica di certi ambientalisti che è solo demagogica e spinta dall’intento di bloccare il territorio. Non è più possibile considerare la tutela dell’ambiente senza preoccuparsi della sua valorizzazione, che si ottiene attraverso la costituzione dei comitati di gestione, attraverso l’approvazione dei PAN e destinando risorse economiche affinché le aree protette possano funzionare.

Diversamente, non otteniamo nulla se non l’impoverimento del nostro territorio e di chi si ritrova suo malgrado solo a subire divieti senza mai poter vedere i vantaggi di essere all’interno di un’area protetta.


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