Boschetti: ''Resto consigliere''. Esplode la polemica

A volte ritornano

15 Ottobre 2008   18:31  

"Mi devo dimettere? Venisse il vicepresidente vicario Paolini a San Salvo e mi spiegasse perché mi devo dimettere, che urgenza c'é...". L'ex-assessore Antonio Boschetti risponde così alla domanda se, alla luce del suo reintegro formale nel ruolo di consigliere regionale, sia intenzionato o meno a dimettersi dall'Emiciclo. Boschetti nei mesi scorsi si era dimesso da assessore, ma non da consigliere. "Quante leggi sono state approvate in questi tre mesi? - si é chiesto Boschetti, già consigliere comunale Dc a 23 anni a San Salvo (Chieti) - Paolini in questi tre mesi è stato bravissimo, anche se secondo me non si è fatto molto, e visto che non posso uscire da San Salvo perché sono in obbligo di residenza, venisse lui qui, il vicepresidente vicario determinante per il futuro dell'Abruzzo, a convincermi che è urgente che io mi dimetta", ha insistito.
Due giorni fa Ottaviano Del Turco aveva affermato di voler tornare in politica anche se fuori dall'Abruzzo. Antonio Boschetti, ex assessore alle attività produttive, ammette solo che "resto consigliere perché lo devo alle oltre 5.000 persone che mi hanno votato, 3850 nel vastese e 1200 nel Sangro...". "In questi giorni mi sto rivedendo con gli amici - racconta Boschetti - si fa politica anche senza candidarsi da nessuna parte. Da ieri sapevo del reintegro nel ruolo di consigliere regionale - rivela - credo nel progetto del Pd e mi sono autosospeso dopo le note vicende, e non potrò andare a votare per le primarie, ma mi piacerebbe. Per tornare alla politica attiva dovrò valutare se sia d'ostacolo al Pd, ma per quanto vedo di sicuro nel mio territorio non sono un ostacolo per nessuno", chiude polemico.

RISPONDE PAOLINI: " E IO CHE C'ENTRO?"

"Boschetti? La sua è una domanda sciocca. Il suo interlocutore semmai è Marino Roselli, il presidente del Consiglio regionale, non il vicepresidente vicario dell'Abruzzo, che si occupa di tutt'altro". Sbrigativo e deciso, Enrico Paolini liquida così la 'polemica' richiesta di Antonio Boschetti, che in merito alle sue ipotetiche dimissioni da consigliere regionale dopo la riacquistata libertà nella sanitopoli abruzzese aveva detto di fatto "venga Paolini a casa mia e mi spieghi perché mi devo dimettere". "La vicenda di Boschetti non mi riguarda, anzi posso dire che non me ne importa nulla se si dimette o meno - ha ribadito Paolini prima di entrare in Giunta - Mi occupo di altre cose: ma figuriamoci se vengo a sindacare la legittimità o meno del ruolo di un consigliere. Sto lavorando per gli abruzzesi, non per i problemi di qualche politico locale", ha chiuso Paolini.

RIFONDAZIONE: "BOSCHETTI MICA VORRA' PURE LO STIPENDIO?"

"L'esponente del PD, Boschetti, sarebbe ancora consigliere regionale? Al di la' di ogni considerazione di buon senso e di buon gusto ed oltre all'invito di chiedere scusa agli abruzzesi gia' rivolto anche Del Turco, proponiamo a Boschetti di sottoscrivere in favore del bilancio regionale della sanita' l'eventuale indennita' da consigliere che gli dovesse essere corrisposta". Lo si afferma in una nota del segretario regionale di Rifondazione Comunsita, Marco Gelimi. "E' facile valutare da parte di chiunque che il suo contributo agli interessi della collettivita' - afferma Gelmini - non ci sia stato in questi mesi. Sarebbe un buon modo per cominciare ad anticipare quella riduzione dei costi della politica che - conclude - stiamo sostenendo a partire dal prossimo consiglio regionale".

RIBATTE BOSCHETTI:  "SENTI CHI PARLA:  MARCO GELMINI CHI LO PAGA? BETTI MURA CHI L'HA VOTATA?"

"Sono stato legittimamente eletto da 5200 cittadini abruzzesi; rispondo solo ed esclusivamente a loro. Personalmente non ho causato nessun danno alle casse regionali, sono solo indagato ed è vergognoso che ci sia chi non ha rispetto per chi ha fatto tre mesi di carcere senza essere stato condannato". Lo afferma l'ex assessore regionale, Antonio Boschetti, rispondendo alle accuse lanciate dal segretario regionale di Rifondazione Comunista, Marco Gelmini. "Se Rifondazione - sottolinea Boschetti - vuol dare un esempio sui tagli dei costi della politica farebbe bene a far dimettere l'assessore esterno Elisabetta Mura, nominando al suo posto un consigliere eletto dai cittadini e facendo risparmiare così svariate migliaia di euro alla Regione. Questo è un atto concreto. Perché Rifondazione non lo fa? Molto probabilmente - aggiunge - perché quei soldi servono a pagare gli stipendi di personaggi come Gelmini. E, a maggior ragione perché lo chiede il segretario di Rifondazione, non mi dimetterò".


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