Bruno Vespa: "Gli aquilani hanno i soldi, ma non li sanno spendere"

07 Settembre 2011   11:17  

Non c’è Premio Campiello senza che Bruno Vespa ci regali una gaffe delle sue. L’anno scorso a riempire i giornali fu l’incidente diplomatico con Silvia Avallone, finalista di quell’edizione da lui accolta con imbarazzanti apprezzamenti al décolleté. Quest’anno il “fuori programma” è decisamente più delicato, riguardando un tema che Vespa non può fare a meno di trattare (con tutte le derive del caso): il terremoto a L’Aquila.

Motivo ispiratore della pericolosa digressione è la presentazione de L’ultima sposa di Palmira, libro del finalista Giuseppe Lupo. Da momento che quest’ultimo ha ripercorso l’esperienza, vissuta in prima persona, del terremoto in Irpinia dell’80, Vespa gli ha chiesto cosa si provi a raccontare una tragedia simile.

Il giornalista poi, ricordando di aver vissuto un terremoto sulla sua pelle, ha aperto l’intricata questione di come si possa ricominciare. Parlando così di ricostruzione, ha lanciato una frecciatina a dir poco fuori luogo:

“Ce li hanno i soldi, non li sanno spendere i miei concittadini. Ma cambiamo discorso”.

Peccato che il pubblico della prima rete abbia percepito le sue parole come una sentenza senza contradditorio. Lo stesso - acceso - contradditorio che trasformò una puntata di Porta a Porta, quella celebrativa del “miracolo tra le macerie”, in un uno contro tutti. Vespa, infatti, come ha ricostruito Carlo Tecce del Fatto quotidiano, fu accusato di disinformazione in merito ai dati da lui divulgati. Già da allora sgridava i suoi concittadini:

“Ecco, dei 60 mila sfollati, ben 52394 sono stati assistiti. Mai vista tanta efficienza e rapidità all’estero e in Italia”.

Fonte Blog.it


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