Bucchino (Unione): "Due mesi e la nuova legge sulla cittadinanza ita

19 Febbraio 2007   17:38  
"Due mesi al massimo e sarà legge". Si esprime così Gino Bucchino - deputato dell´Unione eletto a Toronto (nella foto) - in merito alla legge sulla cittadinanza, che sta per essere modificata al fine di consentire la riaperura, senza limiti temporali, per il riacquisto della cittadinanza italiana dall´estero. "Si tratta di una legge che cambierà radicalmente le regole per l´accesso alla cittadinanza italiana - spiega Bucchino - comprese quelle per il riacquisto della stessa da parte degli emigrati residenti all´estero che per vari motivi si sono trovati costretti, in passato, a rinunciare al passaporto italiano”. Attualmente, la cittadinanza italiana è regolata dalla legge n. 91 del 1992. Secondo questa normativa, la cittadinanza italiana si basa sul principio dello "ius sanguinis" (diritto di sangue), per il quale il figlio nato da padre italiano o da madre italiana è italiano. In seguito, però, una specifica sentenza della Corte Costituzionale, ha sancito che la madre cittadina può trasmettere la cittadinanza ai figli minori, ma solo a partire dal primo gennaio 1948. L´articolo di legge che sarà proposto alla discussione parlamentare rappresenta una serie di emendamenti alla legge sulla cittadinanza attualmente in vigore, volti a facilitare il riaquisto del diritto a essere cittadini italiani non solo per coloro che sono emigrati all´estero, ma anche per i loro figli e nipoti. La proposta tratta, infatti, anche il diritto delle donne italiane che, sposatesi prima del 1948 con cittadini esteri, hanno perso in quel momento la loro cittadinanza. In base alla nuova legge anche queste donne potranno tornare italiane a tutti gli effetti e così i loro figli, che potranno fare richiesta di cittadinanza anche nel caso che le loro madri siano nel frattempo decedute, dietro dimostrazione che le stesse erano italiane. Il documento, che ha una casistica piuttosto vasta, verterà anche sulla possibilità di riottenere la cittadinaza italiana direttamente in loco, ossia passando attraverso i consolati e le ambasciate anziché recandosi in Italia e prendendovi la residenza come previsto dall´attuale normativa. Il Ddl sulla cittadinanza prevede inoltre, per lo straniero extracomunitario residente legalmente in Italia da almeno cinque anni (contro i dieci previsti dall´attuale legge), di acquisire la cittadinanza italiana superando un "test di integrazione", i cui contenuti dovranno essere meglio precisati, volto ad accertare tra l´altro, la "perfetta padronanza della lingua italiana". Valentina Tenaglia

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