Bufere di neve sulle Alpi provocano 14 vittime nel weekend del 1° maggio

02 Maggio 2018   09:14  

Pesantissimo il bilancio della forte ondata di maltempo che ha colpito le Alpi nel lungo weekend del 1° maggio, una serie di bufere di neve e gelo ha sorpreso diversi alpinisti di nazionalità italiana, francese e tedesca lungo l'arco alpino, dal Monte Bianco alle Dolomiti.

La prima tragedia è avvenuta sulle Alpi svizzere, nella zona della Pignola d'Arolla, nel tracciato tra Chamonix e Zermatt.
I soccorritori hanno trovato martedì mattina il gruppo di scialpinisti guidato da Marco Castiglioni, 59 anni, la guida alpina italiana che li conduceva. Castiglioni era fra le guide più esperte e affidabile delle Alpi: aveva compiuto, per se stesso e come guida, centinaia di scalate ed escursioni in tutto il mondo e aveva anche raggiunto la cima di due ottomila, il Manaslu e il Cho-Oyu. Un leader preparato che contava su clienti che lo seguivano da anni.

Tre delle quattro vittime sono decedute dopo l'arrivo in ospedale. Gli altri soffrono di leggera ipotermia ma non sono in pericolo.
Lo riportano i media locali.

L'operazione di salvataggio è partita dopo un allarme lanciato verso le 6.30 di Lunedì. Sette gli elicotteri impiegati.

Il gruppo di 14 alpinisti si trovava sull'Haute Route Chamonix-Zermatt, ma è stato sorpreso da una bufera che ha impedito loro di raggiungere il rifugio e sei di loro sono morti.

Un'altra vittima è una donna russa data per dispersa nella giornata di Sabato, i soccorritori hanno avvistato il corpo senza vita,  il cadavere sarà recuperato quando le condizioni meteo lo consentiranno: soltanto allora potranno essere effettuate le operazioni di riconoscimento. La donna girovagava con le ciaspole sul ghiacciaio, era stata avvertita del previsto peggioramento del tempo e le era stato fortemente sconsigliato di affrontare l'escursione, dato anche l'abbigliamento del tutto inadeguato per camminare sul ghiacciaio.

Tre alpinisti francesi hanno perso la vita in Svizzera, nel Canton Vallese, travolti da una valanga a quota 3888 metri lungo la salita del Feechopf.

Altre due persone, alpinisti svizzeri poco più che ventenni, sono stati trovati senza vita sulle Alpi bernesi, nella zona del monte Monch, a 4.105 metri. Secondo quanto riferito dalla polizia cantonale di Berna, non sono sopravvissuti alle basse temperature e allo sfinimento.

Due italiani in Veneto sulle Dolomiti Bellunesi, mentre stavano affrontando la parte finale del Canale Oppel sull'Antelao, sono scivolati per alcune centinaia di metri e recuperati poco più tardi senza vita dai soccorritori.



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