Bussiciriguarda, la discarica dei veleni, il commissario Goio

04 Agosto 2010   10:25  

Discarica dei veleni di Bussi, e commissariamento dei fiumi abruzzesi: riceviamo e pubblichiamo dal coordinamento Bussicirigarda, costituito da Italia Nostra, Ecoistituto Abruzzo, Marevivo, Miladonnambiente.


''Siamo ancora sconvolti dal colpo di scena della presentazione, al processo per Bussi,  del progettino di  MISE (messa in sicurezza d ”emergenza”) da parte del Commissario arch. Adriano Goio,   e siamo ancora increduli per il documento tecnico di accompagnamento, che fa carta straccia di quasi tutte le osservazioni del Ministero Ambiente, alla cui attenzione il progetto era stato portato in Conferenza dei Servizi a Roma.

E’ risaputo che quella Conferenza è la sede in cui si coordinano tutti gli Enti che stanno conducendo iniziative per il resto dell’esteso “Sito di bonifica d’Interesse Nazionale”. La discussione del progetto del Commissario  è  infatti atto “tecnicamente non dovuto” ed è stata una scelta liberamente attuata da Goio, in quanto ,per l’area della discarica di fronte alla stazione di Bussi – e solo per quella -  il Commissario ha ricevuto, alla fine del 2007, poteri  straordinari di protezione Civile per gli interventi  necessari alla sua messa in sicurezza e bonifica, con procedure di assoluta urgenza e in regime giuridico di straordinarietà!

Il suo progettino di “incappellamento” del sito è stato,  invece, portato a spasso di qua e di là, sostanzialmente uguale a sé stesso,  da quasi tre anni  (!), rimanendo di una sconcertante inadeguatezza, basato su dati estremamente carenti, privo dei necessari rilievi e degli studi obbligatori per l’operatività.

Ma che cosa sta combinando questo Commissario veramente “straordinario”, a cui a suo tempo sono stati conferiti poteri straordinari di protezione civile?

Riproviamo a rifare ad alta voce alcune domande che, finora inutilmente, da mesi e mesi andiamo ripetendo:

1 - Qual era l’emergenza “intercorsa” nel lontano 2006, per la quale (molto prima della scoperta delle contaminazioni chimiche della Valpescara) fu nominato un Commissario alla protezione civile per “ l’asta fluviale del bacino del fiume Aterno”?

2 - Perché , dopo la scoperta della discarica di Bussi di proprietà Montedison, e dopo la perimetrazione del SIN , tutto il territorio da bonificare è affidato, come legge prevede, al coordinamento del Ministero Ambiente, mentre solo l’area della discarica  3 monti, per decreto della presidenza del consiglio, alla fine del 2007, è separata dal resto e consegnata ai superpoteri del commissario?

3 - Perché la messa in sicurezza dei siti industriali contaminati e le caratterizzazioni e le analisi nel resto del SIN vanno avanti… (anche se con sacche di lentezza) e niente invece ancora si muove per la discarica tre Monti, proprio quella affidata ad un Commissario della Protezione Civile, che in nome dell’urgenza ha possibilità di agire extra legem?

4 - Perché il Commissario porta  il “suo” progettino di  MISE alla Conferenza Servizi del Ministero, (atto non richiesto  e a cui non era non obbligato)  che , per fortuna nostra, è costretta a redigere una sequela di ben 18 osservazioni pesantissime a fronte dell’inadeguatezza del piano?

5 - Perché il Commissario si rivolge a tecnici che fanno carta straccia delle osservazioni del Ministero, mettendosi persino in opposizione alle argomentazioni tecnico-scientifiche che l’ISPRA (Istituto Superiore per le Ricerche Ambientali vigilato dal Ministero dell’Ambiente) ha posto alla base della richiesta di danno ambientale avanzata dal Ministero Ambiente, nel processo in corso?

6 - Perché le nostre associazioni han dovuto fare il diavolo a quattro per costringere l’avvocatura di stato a costituirsi in tempo nel processo, per conto di Ministero, Regione e Commissario?

7- Perché nessuno finora ha dato una minima risposta al sacrosanto diritto , dalla legge sancito,  di un’ analisi epidemiologica della popolazione della Valpescara, un terzo di tutti gli abruzzesi, se non altro per essere tranquillizzata rispetto alla propria salute, sottoposta a quarant’anni di sostanze clorurate nelle catene alimentari, ancora oggi non bloccate?

8 - Perché il Commissario, veramente “straordinario”, arch. Goio, non ha finora svolto, sul sito di discarica  di cui si occupa,  neppure  le “normali” indagini, assolutamente non invasive (tomografiche o geoelettriche o  acustiche), che avrebbero dovuto essere poste alla base di un progetto serio di MISE e che non avrebbero in alcun modo avuto riflessi sul processo in corso (  incidente probatorio, tanto per intendersi)?

9 - Perché il Commissario, mentre sostiene che l’unico serio problema che avrebbe la discarica di cui si occupa sarebbe … che ci piove sopra, non ha neppure provveduto finora a far cessare gli  scoli,  abbondantissimi, delle acque  piovane dal sedime autostradale, che scaricano proprio sopra il sito contaminato?  Eppure basterebbe pochissimo per risolvere questo  problema, a lui arcinoto, sollevato e verbalizzato anche in Conferenza dei servizi e riscritto tra le 18 osservazioni del  Ministero…

Non e’ forse arrivata l’ora di ridare le responsabilità a chi se le è assunte  pubblicamente con le elezioni  e pretendere che regione, province e comuni si ricordino dei diritti alla salute dei propri cittadini?

Non e’ forse arrivata l’ora di  affidare anche la messa in sicurezza della discarica tre monti al ministero dell’ambiente, mandando in pensione il commissario Goio e la sua Protezione civile,  riconducendo le azioni  su bussi e sull’intero bacino dell’Aterno-Pescara nell’alveo della correttezza istituzionale e costituzionale e quindi nella trasparenza democratica?

Una cosa e’ certa: le nostre acque , nel fiume, nel mare, nelle falde e, quindi, nelle catene alimentari, contro ogni norma sanitaria e ogni interesse pubblico, continuano a essere portatrici delle sostanze clorurate che derivano dalla discarica di bussi, che  nessuno ha mai messo in sicurezza, neanche di emergenza!


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