"Sono giorni difficili per la sanita' italiana, dove si assiste ad uno scontro istituzionale tra Governo e Regioni sulle risorse, e dove continuano ad emergere situazioni di malaffare, legate in particolare ai rapporti tra pubblico e privato". E' quanto hanno dichiarato Rossana Dettori, segretaria nazionale FPCGIL e Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici. "Noi riteniamo che il taglio reale delle risorse programmate per la sanita', di circa 7 miliardi, mettera' in ginocchio tutte le Regioni, virtuose e non, con maggiori ricadute negative proprio laddove - come nel Lazio, la Campania, la Sicilia e nella stessa Abruzzo - e' avviato un piano di rientro. Decurtare in modo indiscriminato posti letto, servizi e personale, e' una linea sbagliata che ricade in primo luogo sui cittadini, ai quali non potranno essere garantite le prestazioni essenziali su tutto il territorio nazionale, e potranno dover pagare il ticket anche se esenti per gravi malattie croniche e con basso reddito. Agli operatori sanitari, cosi' come per tutto il pubblico impiego, viene sottratta una parte cospicua della retribuzione, con il taglio del 10% dei fondi della contrattazione integrativa e della maggioranza delle voci stipendiali nei primi 10 giorni di malattia, e con finanziamenti inaccettabili per il biennio 2008-2009. Questo quando i medici pubblici sono senza contratto da trenta mesi, cosi' come 150.000 operatori della sanita' privata in sciopero il 19 settembre. E dove da una parte si taglia il personale, dall'altra si elimina il diritto al riposo per i medici ospedalieri, che saranno sempre piu' costretti a turni prolungati, con una maggiore probabilita' di errori sanitari. C'e' infine da registrare la necessita' e l'urgenza non solo di maggiori controlli e di trasparenza, ma anche di nuove regole tra pubblico e privato in sanita'. Basti pensare che proprio le Regioni con il maggior deficit, come l'Abruzzo, hanno la maggioranza dei posti letto delle strutture private".
(AGI)