CNEL, per CIG situazione d'emergenza, la svolta occupazionale ancora lontana

30 Settembre 2014   09:51  

"I segnali di stabilizzazione dell'economia emersi a inizio 2014 rendono plausibile un arresto della crescita del ricorso alla Cig durante l'anno in corso; tuttavia i dati sulla prima meta' dell'anno indicano ancora una situazione di emergenza". Lo rileva il Cnel nel "Rapporto sul mercato del lavoro 2013-2014)" in cui si sottolinea che la Cassa integrazione guadagni e' di fatto riservata ad un numero ristretto di lavoratori e che la quota di persone che godono di una qualche forma di sussidio rimane "decisamente ridotta rispetto al numero complessivo di persone in cerca di lavoro".

 Nei sette anni della crisi l'Italia ha perso un milione di posti di lavoro (di cui 400 mila nell'edilizia e poco meno nell'industria in senso stretto) e i progressi "non potranno che essere molto graduali".

Il Cnel nel "Rapporto sul mercato del lavoro 2013-2014"  evidenzia come "le tendenze in atto suggeriscono che i tempi della svolta del mercato del lavoro potrebebro essere lunghi".

"Le tendenze del mercato del lavoro italiano nel medio termine - fa notare lo studio - delineano esiti preoccupanti"; una discesa del tasso di disoccupazione a livelli pre-crisi sembra "irrealizzabile" ed anche le prosettive indicate dal Def di aprile (calo della disoccupazione dell'11% nel 2018) appare "un obiettivo che richiederebbe uno sforzo notevole" e appare "un'ipotesi ottimista" date le tendenze in corso.

Il Cnel osserva che tradizionalmente la domanda di lavoro segue l'attivita' economica con un 'lag temporale' e cio' lascerebbe presumere che "il mercato del lavoro potrebbe iniziare a beneficiare di un contesto congiunturale meno sfavorevole non prima dell'inizio del 2015 nella migliore delle ipotesi".

L'economia e' ancora troppo debole - fa notare l'indagine - per poter determinare in tempi brevi un miglioramento dell'occupazione e inoltre le difficolta' esercitano una pressione significativa al ribasso sull'andamento delle retribuzioni: "la dinamica salariale sta decelerando rapidamente". 

Nei primi sei mesi dell'anno - si legge nel Rapporto - l'occupazione temporanea e' finalmente tornata a registrare una variazione di segno positivo (10 mila dipendenti a termine in piu' nel 2014 nell'arco di un anno).

Solo i dati dei prossimi trimestri potranno confermare o meno la tendenza e verificare se cio' e' dovuto alla riforma Poletti sui contratti a termine.

 Sull'ingresso di nuovi lavoratori nell'area dell'occupazione - osserva il Cnel - hanno influito le riforme varate negli anni scorsi con la tendenza a rinviare l'uscita per pensionamento.

I giovani restano cosi' ai margini, non trovando spazi per un ingresso nel mercato del lavoro ed aumentano rapidamente quanti decidono di emigrare all'estero.

Durante la crisi e' poi cresciuto il rischio di diventare un working poor ed "anche quei lavoratori che tradizionalmente ne erano esenti, sono stati investiti dal generale impoverimento".

Il Rapporto prende infine in esame il sistema dei servizi per l'impiego notando come l'Italia nel confronto comparato con altri paesi europei "soffre in misura maggiore per la prevalenza dei canali informali nella ricerca del lavoro"; "la gracilita' della rete italiana nel suo complesso rende l'implementazione del programma comunitario della garanzia Giovani una sfida particolarmente ardua, anche stante le caratteristiche specifiche del potenziale bacino d'utenza del programma in Italia".


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