CONFCOMMERCIO SU LEGGE QUADRO, ORA BASTA

COMMERCIO

11 Febbraio 2008   10:34  
Abruzzo Confcommercio ha inviato un´altra nota ai componenti della Quarta Commissione consiliare, che stanno esaminando la proposta unificata di legge-quadro sul "Commercio", nella quale ribadisce il proprio punto di vista sull´argomento, considerato che le esigenze del più importante settore economico dell´Abruzzo, cioè il Commercio, rimangono sempre inascoltate, se non addirittura combattute. Abruzzo Confcommercio dice: "basta"! "La riforma del "Settore Commercio", scrive l´associazione, dovrebbe partire da un monitoraggio dell´esistente, attraverso l´attivazione dello ´Osservatorio´ previsto dal D.Lgs 114/98 (Decreto Bersani), attivazione riconosciuta necessaria da più parti politiche di maggioranza e di minoranza in Consiglio regionale, in modo da acquisire dati certi e dettagliati sulla distribuzione per´Aree geografiche´dell´Abruzzo. Nell´attesa di acquisire questi dati, finalizzati ad una organica programmazione, è indispensabile, però, che la nostra Regione, risultante ai primi posti in Italia per il rapporto tra la superficie di grandi insediamenti commerciali e popolazione, approvi, entro breve tempo, un articolo di legge che sospenda da subito le autorizzazioni amministrative alla grande distribuzione, in analogia a molte altre Regioni come Piemonte, Marche, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Sardegna. Fermo restando quanto detto, per le implicazioni che ricadrebbero sulla categoria, qualora si dovesse procedere alla modifica della L.R. attualmente in vigore senza acquisire adeguata ´coscienza´ dello stato del comparto commerciale nella nostra Regione", Abruzzo Confcommercio, "preso, purtroppo, atto della volontà di portare avanti a tutti i costi il testo di legge in oggetto, mette in evidenza i quattro principali aspetti negativi della nuova proposta, che dovrebbero comunque essere eliminati qualora la non condivisa modifica di legge venga posta all´esame del Consiglio, e precisamente: la liberalizzazione senza limiti delle grandi superfici di vendita o centri commerciali del settore non alimentare; l´apertura, al di fuori di ogni regola di ben 7 outlet o factory outlet center, che certamente andrebbero a creare grossi problemi alla normale distribuzione; la delega in bianco ai sindaci sulla deroga alla chiusura domenicale e festiva, che porterebbe o all´apertura generalizzata per l´intero arco dell´anno sull´intero territorio regionale, oppure a variegate soluzioni che creerebbero moltissima confusione; l´allargamento, infine, nelle consultazioni a soggetti poco rappresentativi o addirittura inesistenti a livello di territorio regionale e nazionale, che servirebbero solo a portare confusione nella tanto sbandierata, ma mai concretamente attuata concertazione. Le Organizzazioni di categoria da consultare, conclude Abruzzo Confcommercio, sono quelle aderenti alle Organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale, secondo la prassi consolidata nel tempo". (AGI)

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