"Stia tranquillo il Consigliere regionale Maurizio Acerbo, nessuno, almeno tra i membri della Giunta regionale, ha fatto una figuraccia. L'unica certezza certezza risiede nel fatto che ancora una volta lui si conferma campione di demagogia e strumentalizzazione".
E' quanto dichiara l'Assessore regionale alla Caccia, Mauro Febbo che risponde alle dichiarazioni di Maurizio Acerbo in relazione alla Delibera di Giunta delibera n.605 del 01/09/2012 intitolata "Indirizzi generali di gestione delle popolazioni di cinghiale e principi generali della gestione per la popolazione di cervo e caprioli" .
"Anche in questa occasione - prosegue Febbo - il compagno Acerbo ha perso una buona occasione per stare in silenzio ma la voglia di mettersi in mostra e ergersi a paladino della giustizia lo hanno tradito di nuovo. E' doveroso sottolineare che non è stata riscontrata nessuna infrazione ma il Collegio regionale delle Garanzie statutarie ha espresso solo un parere. Parere che non è né obbligatorio né vincolante, infatti la Delibera n. 605 delinea esclusivamente provvedimenti con carattere di indirizzo e ne consegue che l’organo competente alla loro adozione era e rimane la Giunta Regionale". “Pertanto si rimarca che la legge Regionale 10/2004 attribuisce alla Giunta potestà non solo di indirizzo ma addirittura di regolamentazione, mentre secondo i membri del Collegio lo Statuto della Regione Abruzzo è prevalente su qualsiasi Legge regionale. Gli uffici regionali sono tenuti alla stretta osservanza delle fonti normative primarie identificabili nelle leggi regionali, dalle quali non possono prescindere, nè in alcun modo è loro consentito entrare nel merito di eventuali supposti conflitti con le norme statutarie regionali, conflitti per i quali permane l’unica competenza di intervento del Consiglio”.
Nonostante gli aspetti tecnici però Acerbo preferisce continuare la sua campagna denigratoria nei confronti del sottoscritto e del Presidente Chiodi e a quanto pare ci ha preso gusto a utilizzare i personaggi della favole. Forse sono i più adatti a sostenere le sue ipocrite fantasie. In Abruzzo, se lo metta in testa, non si spara e mai si sparerà su cervi e caprioli. Forse Acerbo che ama vestire i panni dell'agguerrito ambientalista dimentica, o probabilmente non ha il coraggio di ammettere, che in altre Regioni governate da alcuni suoi "compagni" di una certa parte politica (Rifondazione comunista + ambientalisti) come Vasco Errani e Nichi Vendola solo per citare i più celebri, hanno inserito e regolamentato il prelevamento dei Cervi e Caprioli. Perché non si grida allo scandalo? Loro sì che sparano a Bambi. Ripeto per l'ennesima volta: è evidente che si è sta cercando di montare un'enorme falsità fino a scomodare il mondo delle favole".