Caduta di Di Mattia, il Tar boccia i due ricorsi dell'ex sindaco

Di Mattia guarda avanti: "Ripartiamo con la campagna elettorale"

04 Aprile 2014   10:11  

Nulla da fare per l'ex sindaco di Montesilvano Attilio Di Mattia, che dopo essere decaduto a causa delle dimissioni di 13 consiglieri ha visto respingere le proprie istanze dai magistrati.

Il Tar ha infatti deciso di bocciare i due ricorsi con cui l'ex sindaco, con il supporto dei difensori Claudio e Matteo Di Tonno, si è opposto rispettivamente alla sospensione ed allo scioglimento del consiglio comunale, lamentando alcuni difetti di forma nell'atto delle dimissioni presentato dai 13 consiglieri.

In modo particolare, Di Mattia si riferiva alla presentazione al protocollo dell'atto da parte di una terza persona, ossia il coordinatore provinciale FI Lorenzo Sospiri, ed al mancato invio delle dimissioni al consiglio comunale.

Motivazioni che, comunque, i giudici non hanno condiviso, dichiarando nella sentenza il primo ricorso "improcedibile quanto alla domanda di annullamento del decreto di sospensione, essendo poi sopraggiunto il decreto di scioglimento", mentre il secondo è stato ritenuto "manifestamente infondato poiché è necessario che le dimissioni pervengano all'esame del Consiglio comunale solo laddove vi sia una competenza dell'assemblea".

"Le sentenze non si commentano" - ha dichiarato Di Mattia al termine della lettura - "dunque cominceremo immediatamente con la campagna elettorale". Il riferimento è, ovviamente, alle amministrative del prossimo 25 maggio, cui saranno quindi chiamati anche i montesilvanesi.

Soddisfazione, invece, è stata espressa dall'avvocato (nonché egli stesso ex consigliere di opposizione) Anthony Aliano, membro del collegio difensivo dei 13 dimissionari, secondo cui "non c'erano dubbi sulla condivisione della nostra tesi da parte dei giudici, dal momento che le motivazioni si appalesavano subito come manifestamente infondate", mentre non le ha mandate a dire il candidato sindaco M5S Manuel Anelli, che ha definito "una mossa infantile" il doppio ricorso dell'ex primo cittadino, da lui paragonato ad "un offeso che se ne va dal campetto di gioco con la palla sotto il braccio".


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