''Calcedonio nel Paese delle Meraviglie''. Il Fli di Teramo attacca l'assessore provinciale

02 Settembre 2011   10:30  

''Le favole dell'Assessore provinciale al Personale, Davide Calcedonio Di Giacinto, sono così stucchevoli da non essere più credibili nemmeno per i bambini cui sono destinate.

Mi riferisco alla tristemente nota ristrutturazione dell'Ente, che avrebbe dovuto vedere la luce nel luglio 2009, ma che rimase da subito chiusa nei cassetti per via del ricorso elettorale intentato dal Presidente uscente Ernino D'Agostino, scusa grazie alla quale l'intera Giunta provinciale è rimasta inerte su tutto per ben tre mesi, salvo percepire i relativi stipendi.

Dall'ottobre 2009 la favola della riorganizzazione viene narrata nei corridoi, nelle segreterie di partito e sui giornali, ma mai che riesca a vedere la luce (al contrario di quella del Comune che fu effettivamente approvata proprio nell'ottobre 2009).

Frattanto che gli amministratori provinciali si divertivano al gioco dell'oca, facendo un passo avanti e due indietro senza mai arrivare al traguardo, è cambiato il mondo: informiamo l'Assessore Di Giacinto che nella manovra finanziaria in discussione in Parlamento il Governo si è impegnato formalmente e finanziariamente ad abolire le Province nel corso di questa Legislatura.

Pertanto, quell'aborto di ristrutturazione approvato provvisoriamente dalla Giunta provinciale, che altro non è se non il restyling della precedente struttura che in nulla innova e funzionalizza l'Ente, ma serve solo a prendere atto dei pensionamenti intervenuti in questi anni, non serve oramai a niente. Carta straccia.

Quello che Catarra ed i sindacati devono fare è prendere atto della morte annunciata e prepararsi allo scioglimento.

L'unica riorganizzazione possibile, ad oggi, è la seguente: ridurre l'Ente a tre Settori: Viabilità ed Edilizia scolastica, Lavoro e Formazione professionale, terzo Settore calderone nel quale accorpare tutte le funzioni ed i servizi residui, così da facilitare la devoluzione delle strutture e delle competenze nei dipartimenti regionali di destinazione all'esito della cancellazione delle Province.

Inoltre bisognerà che qualcuno si incarichi di comunicare che, con una pletora di 360 dipendenti a tempo indeterminato, l'Ente non può presentarsi obeso al proprio funerale e perciò si dovrà giocoforza mandare a casa i 110 dipendenti di Teramo Lavoro srl.

Di Giacinto si premura sempre di segnalare che l'Ente ha risparmiato un milione e seicentomila euro sul costo del personale, ma non dice mai che ne spende due milioni e mezzo per Teramo Lavoro e che tutti i risparmi derivano solo e soltanto da pensionamenti non rimpiazzati nè rimpiazzabili per legge.

Quindi, ed invitiamo l'Assessore a smentirci, l'incidenza della Giunta sui risparmi ottenuti è pari allo zero, anzi, la Giunta ha avallato l'assunzione di almeno una trentina di dipendenti nuovi presso Teramo Lavoro fra il 2010 ed il 2011, la cui necessità e professionalità è tutta da dimostrare.

FLI invita caldamente tutti i sindacati a prendere atto della situazione economico-politica e a chiedere il ritiro della ridicola bozza di ristrutturazione in discussione, giunta fuori tempo massimo ed oramai visibilmente stonata con i tempi che ci apprestiamo a vivere.

Sotto altro aspetto, un Ente che - per bocca del proprio Assessore ai Lavori Pubblici Elicio Romandini - dichiara che senza l'elemosina del Governo non ha in cassa neanche 2/3 milioni di euro per garantire i collegamenti fra la Val Vibrata, le zone interne e Teramo (collegamenti danneggiati dall'alluvione di marzo), a fronte di una spesa di decine di milioni in stipendi per buona parte esuberanti rispetto alle reali necessità, è un Ente che è bene che venga eliminato quanto prima.

Stare ogni giorno a disquisire sul risparmio o meno di qualche euro per la presenza di 47 Posizioni Organizzative, che ovviamente non si intendono tagliare benchè smaccatamente eccedenti rispetto elle effettive esigenze organizzative (in Comune ce ne sono 23, meno della metà, a fronte del doppio dei servizi gestiti), è come pettinare le bambole mentre l'uragano è fuori dalla finestra.

Speriamo che Catarra e soci se ne avvedano prima di venirne travolti.''

Maria Cristina MARRONI – Vice Coordinatore provinciale del FLI di Teramo


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