Calcoli ad occhio, cemento diluito: le presunte cause dei crolli al San Salvatore

02 Luglio 2011   12:30  

Cemento diluito oltremodo, per risparmiare in materiali e per consentire il passaggio più celere del composto nelle armature. Lavori fatti male, lavori sporchi, complice l'assenza di controlli. Calcoli ingegneristici addirittura eseguiti ad occhio.

Queste le ragioni si presume fraudolente dei crolli avvenuti all'ospedale san salvatore dell'Aquila nella notte del 6 aprile 2009. Almeno secondo le testimonianze di Rodolfo Foresta, operaio che aveva svolto piccoli lavori negli anni '80 nella fase di edificazione del nosocomio e l'ingegnere Eutizio Di Gennaro, responsabile della Sezione di polizia giudiziaria del Corpo dei vigili del fuoco dell'Aquila, ascoltati ieri dal Pm Fabio Picuti, nell'udienza del processo sui crolli dell'ospedale san Salvatore dell'Aquila.

Un passaggio da sottolineare, in entrambe le deposizioni è il seguente: a quei tempi, parliamo degli anni settanta-ottanta spiegano i testimoni era un andazzo generale lavorare per così dire a risparmio, con poca consapevolezza del fatto che si stava costruendo edifici in un territorio a massimo rischio sismico. Tempi in cui le opere pubbliche anche L'Aquila registravano un regolare levitazione dei costi e dei tempi di realizzazione. Per l'Ospedale san Salvatore si sono spesi oltre 100 milioni di euro e ci sono voluti 28 anni di lavori per arrivare ala tanto sospirata inaugurazione. Con il risultato che il più strategico degli edifici in caso di emergenza, è stato gravemente danneggiato e parzialmente evacuato la notte del terremoto, e ciò ha reso ancora più drammatiche e difficili le operazioni i di soccorso.

Dei "calcoli sui pilastri eseguiti ad occhio", ha parlato lo stesso pm Picuti, costatando che nella fase delle indagini preliminari è stato impossibile acquisire la scheda tecnica sui calcoli strutturali dei pilastri. Oggetto di indagine e perizie anche la qualità delle armature, ovvero la quantità e tenuta di ferro utilizzato per rendere ottimale la resistenza dei pilastri e delle parti strutturali dell'edificio.

L'udienza dibattimentale è stata aggiornata poi al 2 dicembre. Sono imputati, lo ricordiamo, quattro persone: Gaspare Squadrilli, ingegnere strutturista e redattore dei calcoli negli anni settanta e direttore dei lavori della struttura, Michele Tundo geometra e direttore del cantiere della struttura dal 1972 al 1974, Domenico Ciccocioppo geometra e direttore del cantiere negli anni 1973-1979 e Luciano Rocco, componente della stessa commissione di collaudo.

servizio di Filippo Tronca

montaggio Marialaura Carducci


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